L'Authority sull'acqua non intacca i Referendum
di 2 sì per l'acqua bene comune
Tanto tuonò che almeno una pioggerellina andava prodotta. Ed ecco infatti il provvedimento di istituzione dell’Authority per l’acqua, contenuto nel Decreto Legge per lo Sviluppo Economico, approvato giovedì 5 maggio dal Consiglio dei Ministri.
Se il Governo pensa di ostacolare il voto popolare sui referendum del prossimo 12-13 giugno con la normativa appena approvata mente sapendo di mentire per almeno due motivi: non può essere un Decreto Legge ad eliminare un referendum, come più volte sentenziato dalla Corte di Cassazione; un’Authority è un organismo inutile in quanto, essendo il servizio idrico un monopolio naturale, non vi è alcun mercato da regolare, non intacca forma e sostanza dei quesiti referendari che perseguono proprio l’uscita dell’acqua dal mercato e l’uscita dei profitti dall’acqua.
Reclamiamo invece con forza e determinazione la fine dell’ostruzionismo sul diritto all’informazione dei cittadini in merito ai referendum. Il Regolamento approvato dalla Commissione di Vigilanza Rai, approvato dopo una forte mobilitazione dei comitati referendari, prevede l’avvio delle tribune televisive dedicate ai referendum solo dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale: un’intollerabile violazione del diritto all’informazione, un altro intollerabile attacco alla democrazia, in merito al quale il Presidente della Commissione di Vigilanza deve intervenire immediatamente per accelerare i tempi.
Per quanto ci riguarda, la mobilitazione prosegue a livello nazionale e in tutti i territori. Sicuri che questa volta la partecipazione dei cittadini travolgerà ogni tentativo di metterle un bavaglio.
Leggi e aderisci all'appello dei giuristi.
Tutte e tutti al voto il 12 e 13 giugno!
Inondiamoli con una valanga di SI!
|