El Niño firma le sue oscillazioni negli anelli degli alberi
Un’imprevista corrispondenza scoperta dai climatologi hawaiani mette in relazione fenomeni naturali completamente diversi e molto distanti tra loro
Oltre un millennio di storia di El Niño è
raccontata molto lontano dalla sede dove scorre la corrente oceanica e dove
nessuno aveva finora immaginato di poterla leggere: negli anelli degli alberi del sud-est degli Stati Uniti.
Lo hanno scoperto Jinbao Li e un gruppo di climatologi dell'International Pacific Research Center
dell'Università delle Hawai a Manoa, autori di uno studio pubblicato sull’ultimo
numero di Nature Climate Change.
El Niño e la La Niña sono i nomi attribuiti rispettivamente
alla fase calda e a quella fredda dell’Oceano Pacifico centrale: sono fenomeni
climatici ricorrenti diventati noti anche ai non addetti ai lavori per l’influenza
che sono in grado di esercitare sul clima globale. Prevedere con precisione lo
svolgersi di queste fasi è diventato sempre più importante e risulta particolarmente
difficile in un mondo caratterizzato dalle perturbazioni climatiche del tutto
nuove indotte dall’aumento generalizzato delle temperature. La scoperta dei
ricercatori hawaiani ha dunque una valenza pratica, ma quel che più colpisce è lo
stabilirsi di corrispondenze del tutto inaspettate che, una volta di più, ci
fanno capire la sostanziale e profonda unità della natura sul nostro pianeta. Possiamo
cogliere questo stupore nelle parole dello stesso Jinbao Li: «Il nostro lavoro
mostra che gli alberi che crescono sulle pendici delle colline negli Stati
Uniti sud-orientali e i colorati coralli tropicali del Pacifico ascoltano la
stessa musica orchestrata da El Niño, che pone la sua firma sugli anelli
concentrici che ogni anno segnano l’accrescimento dei tronchi degli alberi».
Gli anelli, più sottili o più spessi a seconda delle temperature, hanno
permesso ai ricercatori di andare a ritroso di 1100 anni nella storia del clima
terrestre. (r.t.)
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