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[Data: 25/05/2011] [Categorie: Alimentazione ] [Fonte: ermesambiente] |
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Forlì-Cesena, i pasti biologici riducono l'inquinamento I risultati di un progetto pilota realizzato nelle mense scolastiche e promosso dall'assessorato alle Politiche agroalimentari della Provincia di Forlì-Cesena, e attivato dal Comune di Meldola, col supporto dell'Università Bicocca di Milano e Prober (Associazione dei produttori biologici dell'Emilia-Romagna). ![]() Offrire prodotti biologici nelle mense scolastiche non solo aiuta a educare all’alimentazione sana e ad elevare il livello qualitativo dei pasti per gli studenti, ma è anche uno strumento per creare valore nell’agricoltura locale e per diminuire sensibilmente l’impatto ambientale della filiera produttiva, purché si scelga di approvvigionarsi con prodotti biologici del territorio. In questo modo si può evitare un carico per l’ambiente di circa 30 grammi di CO2 a pasto. Queste sono le conclusioni di un progetto pilota promosso dall’assessorato alle Politiche agroalimentari della Provincia di Forlì-Cesena, e attivato dal Comune di Meldola, col supporto dell’Università Bicocca di Milano e Prober (Associazione dei produttori biologici dell’Emilia-Romagna). Il Comune di Meldola ha inserito la ricerca anche nel progetto europeo “Bio is… logic!” che vede coinvolte Italia, Croazia, Germania e Svezia. E proprio da questo ulteriore studio comparato, effettuato su una delle pietanze preferite dai bambini - le polpette - si evince che le modalità di preparazione effettuate dall’Istituzione Drudi di Meldola, con più verdure e meno carne (limitando così le frequenti diete iper-proteiche per i bambini) hanno inciso positivamente sull’ambiente, rispetto alle polpette svedesi (tutta carne). Questi i risultati: -77% per le emissioni di anidride carbonica, -60% nel consumo di acqua e -49% nel territorio agricolo utilizzato. In definitiva, con un mix di sensibilità alle produzioni biologiche, alla filiera corta, alla stagionalità del prodotto ed infine alla scelta della dieta mediterranea è stato possibile ridurre sensibilmente l’“impronta ecologica” dei servizi mensa dei due Comuni. |
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