Inquinamento. Il tramonto della specie umana.
Inquinamento? Qualche titolo sui giornali, qualche servizio televisivo, un sasso gettato nel fango, 'plofpt' il suono, una increspatura, poi torna ad essere una piatta superficie scura. Raggiunto il fondo il sasso invisibile viene presoto dimenticato. Ma resta l'inquinamento, un sasso inglobato nella melma, un insieme di particelle disperse nell'aria che respiriamo, che di giorno in giorno agisce colpendo inesorabilemnte gli obiettivi rubandoci ore di vita, poi giorni, anni. E' lo scotto che DOBBIAMO pagare alla ... vita moderna? . L'articolo su La Nazione ha un titolo inequivocabile "Lo smog ancora un killer. Ma nessuno ne parla più" Il sottotitolo "Il professor Gulisano rilancia l'allarme: ecco le categorie a rischio" E' stato fra i primi a parlare di malattie da inquinamento. “Siamo all’alba di un nuovo tipo di patologie”, avvertiva su una rivista tedesca. Era il 1984. Dopo neanche trent’anni Massimo Gulisano, ordinario di anatomia umana a Careggi e ancora punto di riferimento per studiosi e amministratori, parla già di tramonto. Ma non delle patologie – che sono purtroppo in aumento – bensì della specie umana, visto che “anche l’Organizzazione mondiale della sanità – ricorda - ha detto che siamo pericolosamente vicini al punto di non ritorno”. A Firenze la situazione è questa: le polveri Pm10 provocano il 9 per cento dei morti per cause naturali, l’11,6 per cento di quelli per tumore al polmone, il 19,8% di quelli per infarto, il 3,3% di quelli per ischemia cerebrale e – per restare fra i vivi con almeno un esempio – il 31 per cento delle bronchiti dei ragazzi sotto i 15 anni. E non gli parlate di morti per il caldo. «Magari bastasse metterli al fresco. Il problema è lo smog fotochimico, un’interazione fra ossido di azoto, composti organici, caldo e raggi ultravioletti. La temperatura è solo una delle concause. E’ per questo che il maggior numero di morti per cause respiratorie avviene d’estate e non d’inverno».
«Purtroppo sì, quello dello smog fotochimico (ozono) è il problema primario per Firenze, a causa delle sua posizione climatica». Tutti in collina? «No, anche perchè gli inquinanti sono ovunque. Ma ognuno deve conoscere le proprie vulnerabilità. Un anziano fumatore non dovrebbe stare a Firenze in estate».
Lei fece un’indagine confrontando i vigili di Firenze con quelli di Sassari: cosa venne fuori? «Che i vigili fumatori di Sassari stavano meglio di quelli non fumatori di Firenze».
Il traffico, cosa fare? «Io insisto sulla riforestazione: ci vogliono alberi, tanti alberi».
Che malattia è la sensibilità chimica multipla? «Alcune persone diventano reattive alle sostanze inquinanti. Sono come delle sentinelle che annunciano il pericolo dell’infinito numero di sostanze chimiche di cui ci circondiamo».
Quante, per la precisione? «Si calcola che in una città come Firenze siano otto milioni le sostanze inquinanti immesse nell’aria. Anche l’aumento di allergie multiple sono sintomo di una intolleranza crescente».
L’uomo non si adatta? «Una balla, questa. L’uomo scomparirà, se va avanti così. D’altra parte ogni specie vivente nasce, si evolve e muore».
Come scrivevo sopra il sasso lanciato presto verrà dimenticato. Incautamente andiamo incontro al nostro destino chiudendo gli occhi, tappandoci le orecchie.
Leggere anche: - MISA 2 (Epidemiologia e Prevenzione,28,2004) , uno studio degli effetti dell'inquinamento atmosferico sulla salute in 15 grandi città italiane
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