Referendum, l’Atlante delle ragioni del NO all’atomo
Dalla sicurezza ai costi, dalla localizzazione delle centrali agli incidenti, dalle scorie alle alternative sostenibili, gli argomenti affrontati con la tecnica dell'infografica aiutano anche i non addetti ai lavori a farsi un'idea sul nucleare e a capire perché è necessario dire no al ritorno dell’Italia all’atomo
Uno degli argomenti preferiti dai fautori dell’atomo per giustificare il ritorno all'energia nucleare è il declino nei prossimi decenni delle fonti fossili. Peccato che anche l’uranio si estrae da risorse limitate e quindi sarà ben presto anch'esso in declino: ai ritmi attuali di consumo le sue riserve sono valutate in 80 anni. C’è poi il problema dei costi-benefici: che si debba tornare al nucleare per ridurre il prezzo dell’elettricità è un altro mito alimentato dalla propaganda filonucleare. Il costo di un Epr è valutato intorno a 7 miliardi: i quattro reattori dell’accordo tra Berlusconi e Sarkozy costerebbero in totale circa 30 miliardi di euro. Questo alle stime attuali: in realtà i costi dell’atomo sono destinati ad aumentare. Secondo le ultime stime del Dipartimento Usa per l’Energia, il costo industriale del kWh nucleare ammonterà al 2020 al 27% in più dell’eolico e al 75% in più del gas. C’è poi la questione dei rischi per l’uomo e per l’ambiente: un aspetto che non è più possibile sottovalutare in seguito al devastante incidente all’impianto giapponese di Fukushima, tutt’ora in corso. Chi sostiene, secondo la logica del tanto peggio tanto meglio, che l’Italia è circondata da reattori nucleari ignora, o finge di ignorare, l’osservazione che il rischio in caso di incidente nucleare è puntuale, cioè è tanto maggiore quanto più vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questi sono solo alcuni esempi della miniera di informazioni e osservazioni contenute nelle 12 tavole dell'Atlante Nucleare, un progetto collettivo di information design realizzato da 12 grafici italiani (Studio FM, Happycentro, Andrea Rauch, Francesco Franchi, Lcd, Francesco Maria Giuli, Mario Bubbico, Studio KM0, Stefano Rovai, Tankboys, Marco Lobietti - G.I.U.D.A., Fupete) per il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’.
Dalla sicurezza ai costi, dalla localizzazione delle centrali agli incidenti, dalle scorie alle alternative...
Uno degli argomenti preferiti dai fautori dell’atomo per giustificare il ritorno all'energia nucleare è il declino nei prossimi decenni delle fonti fossili. Peccato che anche l’uranio si estrae da risorse limitate e quindi sarà ben presto anch'esso in declino: ai ritmi attuali di consumo le sue riserve sono valutate in 80 anni. C’è poi il problema dei costi-benefici: che si debba tornare al nucleare per ridurre il prezzo dell’elettricità è un altro mito alimentato dalla propaganda filonucleare. Il costo di un Epr è valutato intorno a 7 miliardi: i quattro reattori dell’accordo tra Berlusconi e Sarkozy costerebbero in totale circa 30 miliardi di euro. Questo alle stime attuali: in realtà i costi dell’atomo sono destinati ad aumentare. Secondo le ultime stime del Dipartimento Usa per l’Energia, il costo industriale del kWh nucleare ammonterà al 2020 al 27% in più dell’eolico e al 75% in più del gas. C’è poi la questione dei rischi per l’uomo e per l’ambiente: un aspetto che non è più possibile sottovalutare in seguito al devastante incidente all’impianto giapponese di Fukushima, tutt’ora in corso. Chi sostiene, secondo la logica del tanto peggio tanto meglio, che l’Italia è circondata da reattori nucleari ignora, o finge di ignorare, l’osservazione che il rischio in caso di incidente nucleare è puntuale, cioè è tanto maggiore quanto più vicini si è alla sorgente di radiazioni. Questi sono solo alcuni esempi della miniera di informazioni e osservazioni contenute nelle 12 tavole dell'Atlante Nucleare, un progetto collettivo di information design realizzato da 12 grafici italiani (Studio FM, Happycentro, Andrea Rauch, Francesco Franchi, Lcd, Francesco Maria Giuli, Mario Bubbico, Studio KM0, Stefano Rovai, Tankboys, Marco Lobietti - G.I.U.D.A., Fupete) per il Comitato ‘Vota Sì per fermare il nucleare’. Dalla sicurezza ai costi, dalla localizzazione delle centrali agli incidenti, dalle scorie alle alternative sostenibili, gli argomenti affrontati con immediatezza visiva aiutano anche i non addetti ai lavori a farsi un'idea sul nucleare e a capire perché è necessario dire no al ritorno dell’Italia all’atomo. “La materia è complessa –spiegano Gianni Sinni e Cristiano Lucchi, ideatori del progetto realizzato col patrocinio dell'Associazione Italiana Artisti Pubblicitari - ma le caratteristiche divulgative dell'infografica la rendono in grado di presentare al grande pubblico informazioni anche‘difficili'. Con l'Atlante Nucleare proponiamo di ragionare a mente fredda offrendo un'informazione semplice e leggibile." Si tratta di uno strumento in più fornito ai cittadini italiani in vista del referendum nucleare del 12 e 13 giugno, anche se quest'ultimo è stato messo fortemente a rischio dall'approvazione di ieri con voto di fiducia del dl ‘Omnibus’ contenente lo stop temporaneo del Governo al piano nucleare, una mossa che per stessa ammissione dell’esecutivo mira soltanto ad aggirare la consultazione popolare. "E' un bel progetto, che ci permette di offrire agli italiani uno strumento in più per dimostrare che tornare al nucleare oggi è una follia", commenta il Comitato Vota Sì per fermare il nucleare. "Abbiamo scelto di mettere a disposizione di tutti l'Atlante Nucleare. Chiunque può scaricare le tavole, in formato libero Creative Commons, dal sito del progetto”, ricordano i due curatori dell'opera. " Si tratta di un lavoro che nasce per essere condiviso su altri siti web, a partire da quello del Comitato referendario, e sui blog e le pagine personali di chiunque voglia informare sull'energia nucleare in vista del referendum ma non solo. E' anche possibile stampare le infografiche in tipografia o con la stampante di casa, grazie ai pdf in alta risoluzione." (f.n.)
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