ECONOMIA. HANSEN: TASSA SUI COMBUSTIBILI FOSSILI SALVERĀ IL PIANETA
Il climatologo della Columbia University presenta il libro "Le tempeste dei miei nipoti": "Anche se la maggior parte dei governi e' d'accordo nel dire che il pianeta e' in pericolo, in questi ultimi 10 anni le emissioni sono aumentate del 3%"
Roma - "Fermare il riscaldamento climatico che sta portando conseguenze gravissime per il pianeta e' possibile. Uno strumento efficace sarebbe una tassa sulla produzione e sulla vendita di gas, petrolio e carbone. Ma perche' i governi adottino misure di questo tipo e' fondamentale la sensibilizzazione e la partecipazione dell'opinione pubblica". E' quanto ha affermato James Hansen - direttore del Nasa Goddard Institute per gli studi spaziali di New York e professore all'Earth Institute della Columbia University - nell'ambito dell' "Aurelio Peccei Lecture 2010" organizzata oggi a Roma dal Wwf Italia e dalla Fondazione Aurelio Peccei.
Il grande climatologo ha aperto l'incontro dicendo di voler parlare "della scienza della climatologia ma anche delle soluzioni che la politica potra' adottare per bloccare il riscaldamento climatico" perche' "c'e' una grande e crescente falla tra cio' che gli scienziati sanno sui cambiamenti climatici e le informazioni che invece arrivano all'opinione pubblica".
Proprio la consapevolezza che "la gente non sa cosa potrebbe capitare nel prossimo decennio, mentre senza la partecipazione del pubblico su questo tema, non si puo' attendere dai politici una buona soluzione" - ha spiegato Hansen - lo ha portato a diventare un personaggio pubblico, esponendosi in prima persona contro l'industria degli idrocarburi, e a scrivere il libro di prossima pubblicazione in Italia "Le tempeste dei miei nipoti. La verita' sulla catastrofe climatica che verra' e la nostra ultima possibilita' per salvare l'umanita'".
Il grande scienziato ha poi illustrato le conseguenze concrete dell'aumento del livello di Co2 nel pianeta: "Gli oceani assorbono calore e fanno si' che si sciolga lo strato di ghiaccio che li ricopre. Quando la superficie dei ghiacci comincia a disintegrarsi non si puo' piu' fermare e iceberg giganti si riversano nell'oceano che aumenta di livello. Alcune specie si trovano in difficolta' nel migrare, si estinguono e hanno effetto su altre. Anche le barriere coralline si trovano oggi in situazione di stress perche' la Co2 acidifica le acque dell'oceano". Hansen ha poi tenuto a sottolineare che tali allarmi non vengono solo da calcoli e previsioni matematiche ma anche da rilevazioni concrete: "Dal 2002 e' stato rilevato lo scioglimento di oltre 150 chilometri quadrati di ghiaccio ogni anno" (contro i 75 Kmq degli anni precedenti).
"Tutti questi fenomeni - ha affermato Hansen - indicano che la concentrazione di Co2 in atmosfera non dovrebbe oltrepassare le 350 parti per milione (ma siamo gia' a 388) e la differenza tra l'energia solare che entra nel nostro sistema climatico e quella che ne esce, non dovrebbe superare 1 watt per metro quadro (ma siamo gia' a 1,6)". Sono i "confini planetari" quelli definiti dall'illustre scienziato "oltre i quali l'uomo non avrebbe dovuto avventurarsi per evitare la crisi climatica ormai in atto".
Giunti a questo punto, una soluzione possibile ma da implementare urgentemente e' per Hansen quella di una tassa sulle emissioni di carbonio, sulla vendita di gas, petrolio e carbone, "che e' stata gia' sperimentata con facilita' in Canada". Tuttavia, "anche se la maggior parte dei governi e' d'accordo nel dire che il pianeta e' in pericolo, continuano a non intervenire e in questi ultimi 10 anni le emissioni sono aumentate del 3 per cento, nonostante Kyoto- ribadisce lo scienziato - perche' combustibili fossili sono la forma di energia meno costosa".
Per Hansen, per far accettare all'opinione pubblica una tassa sui combustibili fossili, e' necessario che gli importi siano distribuiti alla popolazione. Inoltre e' fondamentale un accordo tra Stati Uniti e Cina: "Se entrambi accettassero il pagamento di questa tassa, altri seguirebbero". Anche l'energia nucleare non e' esclusa dallo studioso "perche' le energie rinnovabili soddisfano solo una piccola parte del fabbisogno dei nostri paesi". "Si tratta di una questione di giustizia intergenerazionale, perche' la terra e' solo in prestito", ha concluso Hansen.
"Nel momento in cui stanno per riprendere i negoziati sul clima, la testimonianza scientifica e l'accorato richiamo all'azione di uno dei piu' grandi climatologi al mondo ribadiscono la gravita' del riscaldamento globale in atto, sempre piu' documentata dai migliori studi scientifici nonostante il continuo clamore dell'industria professionale del negazionismo", ha dichiarato Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia.
Quest'anno la Aurelio Peccei Lecture e' stata promossa in collaborazione con Unicredit Group, che ha avviato con il WWF una partnership internazionale con l'obiettivo di integrare la sostenibilita' ambientale e la lotta ai cambiamenti climatici nel business bancario, a cominciare dall'impegno di ridurre le emissioni di Co2 del Gruppo del 30% entro il 2020. (Ludovica Jona) (www.redattoresociale.it) 17:16 15-03-10
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