c Gli scienziati alla FAO: le piantagioni non sono foreste - 28/09/2011 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 28/09/2011]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Salvaleforeste]
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Gli scienziati alla FAO: le piantagioni non sono foreste
Il 21 settembre, Giornata Internazionale contro le piantagioni di alberi, il World Rainforest Movement ha consegnato alla FAO una lettera firmata da centinaia di scienziati e professionisti attivi nei diversi settori legati allo studio della natura, che esprime dissenso con la definizione FAO di "foresta". Questa definizione porta a gravi gli impatti ambientali, come la sostituzione delle foreste natruali, ricche di vita e di biodiversità, con le piantagioni industriali di alberi.

Lettera aperta alla FAO:

La definizione di foreste della FAO è "terreni cin un'estensione superiore a 0,5 ettari con una copertura arborea di oltre il 10 per cento, con alberi di altezza superiore ai 5 metri, o alberi che possono raggiungere queste soglie in situ ."(*)

Sulla base di questa definizione, è stato possibile sostituire foreste primarie con piantagioni geneticamente modificate di specie arboree esotiche, senza che questo venisse considerato come la deforestazione. Questa definizione ha anche permesso di considerare come "foresta" le piantagioni di alberi monoculturali su scala industriale che si stanno espandendo a a spese degli ecosistemi naturali.

Questo è reso più grave nella misura in cui numerosi governi  e altre iniziative delle Nazioni Unite, come la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, utilizzano questa definizione come base nei negoziati, e nella definizione di programmi e di politiche. Questa definizione è anche impiegata come base per un buon numero di studi e attività.

Noi riteniamo che l'attuale definizione utilizzata dalla FAO debba essere modificata. Tale definizione infatti, non è in grado di prendere in considerazione la complessità strutturale degli ecosistemi forestali, che sono diversificati, multi-stratificati e funzionalmente complessi. Non è in grado a riconoscere la capacità delle foreste di fornire servizi ecosistemici cruciali per l'umanità, come ad esempio la preservazione della biodiversità o lo stoccaggio di carbonio, né considera il ruolo fondamentale che le foreste svolgono nella vita delle popolazioni locali. Accorpare sotto la stessa definizione piantagioni di alberi e foreste naturali porta alla adozione di decisioni sbagliate. L'attuale definizione di foresta ha ripercussioni negative a livello locale e globale, in quanto legittima l'espansione delle piantagioni monoculturali di alberi su scala industriale, i cui impatti sociali, economici, ambientali e culturali sono stati ampiamente documentati e resi noti.

Alla luce di tutto questo, i sottoscritti, in qualità di scienziati o professionisti nei diversi campi che riguardano lo studio della natura, esprimono il loro disaccordo con la definizione di "foresta" data dalla FAO e la invitano ad  avviare un processo di revisione di tale definizione.

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