Ferrara, città modello per il teleriscaldamento eco-compatibile
Con i nuovi pozzi geotermici il 40% delle case sarà teleriscaldato: -72 mila tonnellate/anno di CO2 emessa
MILANO - Ferrara si avvia a diventare un modello a livello mondiale di teleriscaldamento «verde». Il progetto Polo energie rinnovabili predisposto da Hera, il cui stato di avanzamento è stato presentato il 29 settembre nell’ambito di GeoThermExpo, dovrà essere sottoposto nei prossimi mesi all’iter autorizzativo (compreso lo studio d’impatto ambientale), ma grazie allo sfruttamento delle risorse geotermiche ricavate dal sottosuolo ferrarese si configura come un'esempio avanzato di progetto eco-compatibile. Grazie al progetto, Ferrara, che già si è dotata di un sistema energetico integrato all’avanguardia in Europa, compirà un ulteriore passo avanti nell’utilizzo delle fonti rinnovabili per il riscaldamento.
IL SISTEMA - Il Polo svilupperà la rete di teleriscaldamento nella zona est di Ferrara: dagli attuali 22 mila appartemanti equivalenti serviti, si passerà a 37.500, ovvero circa il 40% degli alloggi della città emiliana. Cuore del progetto saranno i due nuovi pozzi di prelievo geotermici (più uno di reimmissione), che potranno sviluppare una potenza di 14 megawatt termici (MWt). L’acqua calda dei pozzi potrà alimentare un’unità a ciclo Rankine organico in grado di produrre energia elettrica, con una potenza netta di 250 kWe, durante i mesi in cui il sistema di teleriscaldamento non sarà attivo. Oltre alla geotermia la nuova rete sfrutterà anche, primo esempio in Italia, il solare termico per una potenza di circa 1 MWt. Il nuovo sistema sarà integrato da una centrale termica a metano con funzioni di integrazione e riserva per 14 MWt.
MIX - Con il nuovo Polo, il mix energetico per il riscaldamento di Ferrara per il 56,4% proverrà dalla geotermia, il 34,3% dal termovalorizzatore, lo 0,3% dal solare termico e il 9% dal metano. Complessivamente l’energia prodotta dalle fonti del nuovo sistema di teleriscaldamento sarà di 289 GWht, di cui il 91% da fonte rinnovabile e di recupero. «Il Polo delle rinnovabili di Ferrara rappresenta una delle punte più avanzate dell’impegno del nostro gruppo nel campo delle energie rinnovabili», ha detto Maurizio Chiarini, amministratore delegato di Hera.
MENO EMISSIONI - Con l’entrata a regime del nuovo Polo, si risparmieranno ogni anno 87 tonnellate di ossidi di azoto, 61,7 tonnellate di anidride solforosa e 72 mila tonnellate di anidride carbonica, pari a 29 mila tonnellate di petrolio equivalenti, a loro volta equivalenti alla potenza di 109 mila pannelli fotovoltaici da 1 KW ciascuno o alla capacità di assorbimento di 4 milioni di alberi. «Il progetto punta decisamente verso un sistema energetico all’avanguardia che promette nel tempo importanti soddisfazioni per le ricadute economiche e ambientali», ha aggiunto il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani.
|