“Revisione urgente del sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili perché costeranno 200 miliardi di euro a famiglie e imprese entro i prossimi 15-20 anni”. Dopo gli appelli rivolti nelle settimane scorse al Governo dagli operatori del mondo delle rinnovabili affinché acceleri l’emanazione dei decreti attuativi della riforma dei regimi di sostegno al settore, previsti dal dlgs 28/2011 “rinnovabili”, la risposta dell’esecutivo rischia di essere molto amara almeno stando alle parole pronunciate dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera in occasione della presentazione del rapporto 2011-12 ‘Il Governo dell'energia per lo sviluppo del paese’ dell'associazione Italiadecide. Secondo il ministro, gli incentivi hanno causato “una vera e propria esplosione degli impianti e un costo molto elevato per il paese: abbiamo giŕ maturato 9 miliardi di euro all’anno di costi in bolletta per famiglie e imprese. Poiché – ha aggiunto Passera - gli incentivi durano per 15-20 ann...
“Revisione urgente del sistema degli incentivi alle fonti rinnovabili perché costeranno 200 miliardi di euro a famiglie e imprese entro i prossimi 15-20 anni”. Dopo gli appelli rivolti nelle settimane scorse al Governo dagli operatori del mondo delle rinnovabili affinché acceleri l’emanazione dei decreti attuativi della riforma dei regimi di sostegno al settore, previsti dal dlgs 28/2011 “rinnovabili”, la risposta dell’esecutivo rischia di essere molto amara almeno stando alle parole pronunciate dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera in occasione della presentazione del rapporto 2011-12 ‘Il Governo dell'energia per lo sviluppo del paese’ dell'associazione Italiadecide. Secondo il ministro, gli incentivi hanno causato “una vera e propria esplosione degli impianti e un costo molto elevato per il paese: abbiamo giŕ maturato 9 miliardi di euro all’anno di costi in bolletta per famiglie e imprese. Poiché – ha aggiunto Passera - gli incentivi durano per 15-20 anni, questo 'debito' vale tra i 150 e i 200 miliardi”. Tali costi, ha proseguito, “crescono di mese in mese, circa 200 milioni all’anno in piů ogni mese che passa”. Per porre rimedio a questa situazione “a breve – ha annunciato Passera – emaneremo tre decreti ministeriali che ridefiniranno il modello di sviluppo in questo campo”.
Per il ministro dello Sviluppo economico č meglio rilanciare la produzione nazionale di idrocarburi: “una prioritŕ" della nuova Strategia energetica nazionale, "insieme all'efficienza energetica,lo sviluppo dell'hub del gas sud-europeo" e, fanalino di coda a quanto sembra di capire, "lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili”. Se nei confronti delle rinnovabili Passera č piuttosto critico, di tuttt'altro tenore sono le parole spese per gli idrocarburi che rivelano una vera e propra passione per il settore: "Non tutti sanno che l’Italia ha ingenti riserve di gas e petrolio. Una parte importante di queste riserve č attivabile in tempi relativamente rapidi, consentendo di soddisfare potenzialmente circa il 20% dei consumi dal 10% attuale. Muoversi decisamente in questa direzione potrebbe consentire di attivare 15 miliardi di euro di investimenti e 25.000 posti di lavoro stabili e addizionali, ma anche ridurre la nostra bolletta energetica di importazione di oltre 6 miliardi l'anno, aumentando quindi il Pil di quasi mezzo punto percentuale e ricavare 2,5 miliardi di euro di entrate fiscali, sia nazionali che locali”. In questa direzione, sarŕ necessario “adeguare agli standard internazionali la nostra normativa di autorizzazione e concessione, che oggi richiede passaggi autorizzativi lunghissimi ed č per molti aspetti molto piů restrittiva di quanto previsto dalle normative europee”. (f.n.)