L'evento, che celebra l'avvio della campagna a livello mondiale, è anche il punto di partenza di una spedizione che, partendo dal cuore dell'Amazzonia, terminerà a Rio de Janeiro. Il viaggio della Rainbow Warrior in Brasile precede di tre mesi la Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile di Rio de Janeiro - che si terrà
dal 20 al 22 Giugno 2012 - un importante appuntamento che accenderà i riflettori sulla Presidente brasiliana Dilma Roussef. Nel corso della spedizione, oltre alla raccolta delle firme a sostegno della legge
"Deforestazione Zero", Greenpeace documenterà i crimini forestali e mostrerà le soluzioni sostenibili a disposizione per salvare l'Amazzonia. "Il Brasile è la sesta potenza economica a livello globale, il più grande esportatore di carne e il secondo per cereali e leguminose. L'ascesa economica ha coinciso, per diversi anni consecutivi, con la riduzione del tasso di deforestazione in Amazzonia - spiega
Kumi Naidoo, Direttore Esecutivo di Greenpeace International a bordo della Rainbow Warrior - Il Brasile deve essere la dimostrazione che è possibile lo sviluppo sostenibile senza distruggere preziose foreste, un esempio che anche Indonesia e Congo possono seguire".
La proposta per una nuova legge "Deforestazione Zero" nasce a seguito della forte opposizione dell'opinione pubblica brasiliana alle modifiche al Codice Forestale che il Congresso è pronto ad approvare mettendo a rischio la salvaguardia dell'Amazzonia e disfacendo una legge che per anni ha consentito la protezione delle foreste in Brasile. "Crescita economica e protezione delle foreste sono gli obiettivi che il Brasile può raggiungere. Per farlo è necessario che la Presidente
Dilma Roussef e il Congresso Brasiliano si rendano conto dell'errore che commetterebbero approvando il Nuovo Codice Forestale e che solo con un quadro normativo forte ed efficace potranno garantire la protezione dell'Amazzonia" - denuncia
Chiara Campione, responsabile della campagna
Foreste di Greenpeace Italia. L'effetto combinato della deforestazione e dei cambiamenti climatici a danno del più grande polmone del pianeta, ci sta spingendo verso un punto di non ritorno. Se non fermiamo la deforestazione, alla fine di questo secolo l'Amazzonia sarà solo una savana. Non possiamo permettercelo.
Visita la pagina "Save the Amazon" su:
http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/foreste/amazzonia/salviamo-Amazzonia/.