I Decreti presentati ieri dai Ministri Passera e Clini, pur rappresentando un significativo passo avanti, propongono pericolosi obiettivi che potrebbero portare a una ulteriore
nociva crescita dell'eolico industriale da oggi al 2020. Oltre trenta importanti intellettuali italiani, fra cui Giorgio Ruffolo, Stefano Rodotà, Salvatore Settis, Carlo Ripa di Meana,Giancarlo Amendola, Tullio Pericoli, Alberto Asor Rosa, hanno sottoscritto un appello al Presidente Monti affinché i
decreti sulle rinnovabili, presentati ieri dai Ministri Passera e Clini, rispettino le intenzioni originarie, eliminando le speculazioni e gli eccessi di incentivi. L'attuale formulazione, che prevede il 35% di sola energia elettrica, potrebbe portare alla triplicazione degli
impianti eolici, impianti che hanno già contribuito alla devastazione di troppe delle superstiti bellezze della Nazione. In accordo con i
criteri di efficienza energetica, gli obiettivi i da raggiungere devono essere una percentuale dei consumi energetici finali e non obbligatoriamente delle percentuali della produzione elettrica.
Sostengono gli intellettuali: "Nelle premesse del decreto, il Governo riconosce finalmente che è stato sbagliato privilegiare lo sviluppo di energia rinnovabile elettrica rispetto ai settori delle rinnovabili termiche, della cogenerazione, dei trasporti e dell'efficienza energetica,settori assai più vantaggiosi in termini economici, di
minor impatto ambientale e di maggior ricaduta sull'economia nazionale (...). Temiamo, però, Signor Presidente del Consiglio che le misure definitive che verranno adottate non risultino coerenti con le premesse del decreto e che lascino spazio a interpretazioni ambigue. Temiamo soprattuttoinsidiose marce indietro, sull'onda delle scontate contestazioni di coloro che per anni hanno goduto delle rendite speculative riservate a due sole fonti, l
'eolico e il fotovoltaico, le più conosciute fra tutte le
rinnovabili ma anche le più discutibili, in termini di risultati e di costi a carico della collettività."
Il Decreto odierno sembra giustificare una parte di questi timori.
Infine i firmatari auspicano una più rigorosa limitazione dei siti adatti a ospitare le torri eoliche, in analogia col recente provvedimento per l'esclusione degli incentivi ai pannelli fotovoltaici installati sui suoli agricoli. L'appello, il cui testo completo è riportato in allegato, conclude: "La Costituzione italiana stabilisce che
il paesaggio è un bene primario(...) le sue alterazioni non dovrebbero essere negoziabili al di fuori di circoscritti motivi di eccezionale gravità e urgenza, nonché di comprovata utilità per l'intera comunità nazionale. Noi siamo certi che non sia questo il caso".