c
Home
Capitolo |
RASSEGNA STAMPA Invia questa notizia ai tuoi conoscenti |
Home
Sito |
[Data: 15/05/2012] [Categorie: Iniziative;Alimentazione; ] [Fonte: Eco dalle città] |
[Autore: Elena Donà] |
Social network: e decine d'altri attraverso addthis.com |
Spazio autogestito Google |
Torino Città da Coltivare: orti urbani contro il consumo di suolo Torino Città da Coltivare: presentato all’Accademia dell’Agricoltura il progetto di tutela e valorizzazione delle aree periurbane del comune. Contro degrado e consumo di suolo, orti urbani, agricoltura sociale, forestazione urbana e agriturismo. In cabina di regia l’Assessorato all’Innovazione, Sviluppo e Sostenibilità ambientale Ci sono parecchi modi più furbi per usare il suolo cittadino che ricoprirlo di cemento: uno di questi è trasformarlo in un orto. Torino Città da Coltivare (TOCC) parte da qui, dall’esigenza di mettere un freno alla cementificazione che negli ultimi vent’anni si è mangiata oltre 7.500 ettari di terreni agricoli nella provincia, allontanando sempre più campagna e città. Ma sono davvero mondi inconciliabili? Non è così, e la mappatura presentata questa mattina dall’assessore all'Ambiente Enzo Lavolta all’Accademia di Agricoltura lo dimostra: Solo nell’Area Nord ci sono 1.446.073 metri quadri di terreni agricoli, e zone coltivabili (e in parte coltivate) si trovano anche a Sud e a Ovest del territorio cittadino. Insomma, un bel patrimonio su cui investire. Soprattutto perché in gran parte si tratterà di valorizzare l’esistente: le realtà che già operano agricoltura urbana e periurbana a vario titolo sono molte, fra cascine storiche riqualificate e orti agricoli. E’ proprio il censimento delle aree e dei fabbricati la base del progetto TOC, perché in base a questo il Comune cercherà il modo migliore per coinvolgere le associazioni e i gruppi di cittadini interessati alle concessioni, privilegiando l’asse dell’agricoltura sociale. Un esempio? La riabilitazione dei detenuti, che ha già dato ottimi risultati come mostrano le esperienze raccontate dall’architetto Cesare Burdese e da Silvia Barale, ma le possibilità sono molteplici e spaziano dal sostegno all’integrazione multiculturale alle attività ricreative e formative per i disabili. |
Per il nostro
Emporio...
clicca!
Spazio autogestito Google