c Il futuro dell'Europa? Dipenderà dall'adattamento delle città ai cambiamenti climatici - 16/05/2012 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 16/05/2012]
[Categorie: Sostenibilità; ]
[Fonte: LaStampa.it]
[Autore: Carlo Lavalle]
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Il futuro dell'Europa? Dipenderà dall'adattamento delle città ai cambiamenti climatici

Le città europee, dove vive circa tre quarti della popolazione e viene prodotta la maggior parte della ricchezza dell'Unione, sono esposte in maniera crescente agli effetti dei cambiamenti climatici. Per fronteggiare questa situazione di rischio è necessario iniziare ad investire in misure di adattamento alle nuove condizioni. Più si ritardano le decisioni, più saranno maggiori i costi da affrontare e aumenterà il pericolo per i cittadini e l'economia.
E' quanto evidenziato nel rapporto “Urban adaptation to climate change in Europe” dell'Agenzia europea dell'Ambiente (AEA), la prima ampia valutazione a livello continentale della vulnerabilità urbana ai cambiamenti climatici.

Rialzo delle temperature, innalzamento del livello dei mari e modifica dell'andamento delle precipitazioni sono già realtà in Europa. Molti centri cittadini si trovano ad affrontare problemi come scarsità d'acqua, inondazioni e ondate di caldo, fenomeni destinati a diventare sempre più prolungati, intensi e frequenti. Gli eventi estremi tendono a ripetersi esacerbati dai cambiamenti climatici causando ingenti danni sociali ed economici. Come esempio di questo potenziale distruttivo si possono citare le piogge torrenziali verificatesi a Copenhagen nel luglio 2011 quando nel centro della città caddero oltre 150 mm di acqua piovana nello spazio di sole due ore provocando perdite per 650-700 milioni di euro. Le alluvioni in genere, al di là dei rischi per le persone, possono determinare la distruzione di case, siti produttivi e infrastrutture, nonché contribuire indirettamente alla perdita di posti di lavoro e di fonti di reddito.

Secondo la ricognizione di AEA, un quinto delle città europee con più di 100.000 abitanti sono da considerare estremamente vulnerabili alle inondazioni fluviali. Inoltre, più della metà dei centri urbani dispone di poca vegetazione e zone verdi, il che può comportare un aggravamento delle conseguenze dovute alle ondate di calore. L'effetto “isola di calore”, che porta ad un incremento di temperatura anche con differenze superiori a 10° C rispetto alle aree extra-urbane, è tipico degli ambienti cittadini caratterizzati da alta densità abitativa e da una forte presenza di superfici artificiali, quali strade asfaltate o edifici in cemento, e in generale di una urbanizzazione poco sensibile alle componenti naturali del territorio. Il suo impatto diviene più rilevante specialmente nei luoghi in cui è più elevata la percentuale di popolazione anziana come in Italia, in Germania e nel nord della Spagna.

Le sfide dei cambiamenti climatici impongono grossi sforzi e importanti trasformazioni nella pianificazione e gestione urbana che possono però creare delle opportunità per migliorare la qualità della vita. Esistono esempi di buone pratiche in Europa da cui si può trarre ispirazione.
A Malmö in Svezia l'installazione di tetti verdi e la costruzione di canali e aree di infiltrazione per la raccolta e la depurazione dell'acqua piovana hanno reso la città un posto migliore e più piacevole.
In Polonia un progetto di riqualificazione urbana basato sui principi dell'economia di restauro con innovazioni eco-compatibili, ripristino dei fiumi, sistemi improntati all'eco-idrologia, ha condotto alla rinascita della città di Lodz con beneficio per i suoi abitanti. La municipalità di Saragozza invece nel corso di quindici anni è riuscita a radicare una cultura del risparmio idrico tagliando i consumi di acqua di quasi il 30% nonostante una crescita demografica intorno al 12%. L'amministrazione municipale di Botkyrka in Svezia, grazie alla prevenzione dei dervizi sociali e alla mappatura in anticipo delle fasce sociali più vulnerabili, ha impedito il verificarsi di conseguenze più gravi nel periodo di caldo del luglio 2010.

Per l'Agenzia europea dell'Ambiente, in ogni caso, malgrado le specificità di progettazione e i progressi di governo locali, i problemi non possono essere risolti unicamente a questa scala ma richiedono un'azione coordinata su più piani. L'Europa ha bisogno di rafforzare la resilienza delle città ai cambiamenti climatici e può realizzare l'obiettivo con approcci che implichino il concorso delle istituzioni regionali, nazionali e comunitarie. Per facilitare nel campo dell'adattamento un processo di governance multilivello l'Unione europea si è dotata di vari strumenti come la piattaforma web CLIMATE-ADAPT che consente di condividere conoscenza ed esperienze continuamente aggiornate aiutando responsabili politici e manager pubblici a trovare le migliori soluzioni a vantaggio della cittadinanza.

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