In una lettera aperta indirizzata ai
Capi Europei di Stato e di Governo, il Consiglio Europeo e la Commissione Europea, il WWF esorta i leader europei a prendere decisioni più efficaci affinché le riforme economiche contribuiscano ad un'uscita intelligente e sostenibile dalla crisi economica, senza compromettere in modo deleterio le
nostre risorse naturali. Le politiche di adeguamento strutturale che formano il pacchetto di austerità imposto alla Grecia stanno avendo conseguenze ambientali negative. Ma la crisi economica non è più limitata alla Grecia. Il "
dietrofront" sulle politiche ambientali e sullo sviluppo sostenibile sta colpendo anche altri paesi dell'UE, come Portogallo, Spagna, Italia e Irlanda.
Il WWF sottolinea che "la crisi deve essere vista non più solo come crisi fiscale ed economica. Alla radice del problema c'è infatti un errato modello economico fondato su un sistema bancario carente e in eccessivo indebitamento, che mal gestisce le finanze nazionali e le risorse naturali, compromettendone la vitalità e l'uso duraturo. E' un sistema costruito su un paradigma di crescita illimitata e uno sfruttamento eccessivo delle risorse, che ha comportato un
aumento del disavanzo ecologico. Attualmente le politiche attuate aggravano il
deficit ecologico, creando un peggioramento a lungo termine dei costi di risanamento ambientale. Ciò mette in discussione l'impegno dell'Europa per un programma di
uso efficiente delle risorse e dell'energia, di
innovazione e di sostenibilità ".
"Il ritorno automatico a modelli di crescita insostenibili deve essere evitato a tutti i costi - dichiara
Tony Long, direttore europeo dell'
Ufficio Policy del WWF - la natura va vista come ricchezza, come capitale da proteggere. Le risorse naturali forniscono all'Europa posti di lavoro, cibo, acqua, salute ed energia. L'Europa e la ricchezza naturale del mondo devono essere protette per evitare un crollo ancora più tragico per il futuro economico ".
La lettera del WWF individua le seguenti priorità politiche e invita tutti gli Stati Europei, la Commissione Europea e il Parlamento Europeo di impegnarsi per:
1.Lo sviluppo di nuovi principi economici in un tempo di scarsità, come ad esempio l'internalizzazione dei costi ambientali imposti dall'esterno e lo sviluppo di indicatori di benessere ambientale e sociale, come base della formazione delle politiche e del processo decisionale;
2.Politiche di investimento e di sviluppo che supportino anche le
ricchezze naturali d'Europa;3
.Obiettivi di sviluppo sostenibile e indicatori inclusi nei programmi di adeguamento economico concordato con gli Stati economicamente in difficoltà come Grecia, Irlanda e Portogallo;
4.La fine ai sussidi dannosi per l'ambiente e l'indirizzamento di questi fondi verso lo sviluppo sostenibile e gli investimenti che hanno
rating di sostenibilità elevati;5.Tagli alla spesa pubblica per le infrastrutture alta intensità di carbonio;
6.Riaffermare l'importanza delle
procedure di valutazione ambientale e della legislazione, essenziali per assicurare la sostenibilità dei progetti di sviluppo;
7.Rafforzare il sistema UE ETS (Schema di Commercio delle Emissioni di carbonio) stringendo l'obiettivo europeo di
riduzione delle emissioni e approvare una
direttiva di efficienza energetica che garantisca un effettivo
risparmio del 20% del consumo di energia.8.Orientare il bilancio nell'UE, allontanandosi dalle politiche non sostenibili e andando verso le politiche verdi.