AGRICOLTURA OGM, scoperti nel Lazio olivi e ciliegi transgenici
Piante sperimentali di olivo, ciliegio e kiwi transgenici sono ancora in campo aperto benché l’autorizzazione alla sperimentazione sia ormai scaduta da più di tre anni. E’ la scoperta fatta dalla Fondazione Diritti Genetici (FDG) che, in un dettagliato rapporto, ha documentato la presenza degli alberi geneticamente modificati all’interno dell’Azienda didattico-sperimentale dell’Università della Tuscia.
La sperimentazione era stata autorizzata nel 1998 con l’obiettivo, dichiarato nelle notifiche, di studiare la possibilità di creare sia varietà transgeniche di dimensioni ridotte e a facilitata riproduzione vegetativa, sia varietà resistenti ad attacchi fungini.
Nel gennaio del 2009 il Prof. Rugini, titolare delle autorizzazioni, chiese all’Autorità nazionale competente (ANC) per il rilascio deliberato degli OGM in ambiente (funzione che con il D.lgs 224/2003 e’ passata dal Ministero della Sanità a quello dell’Ambiente), di poter prolungare il periodo di ricerca per altri 5 anni.
L’ANC inviò richiesta di parere di merito alla regione Lazio e al Ministero delle politiche agricole e, dopo circa 6 mesi, nel giugno del 2009, l’Autorità regionale competente (ARC) del Lazio rispose dichiarando che non era possibile procedere al rinnovo dell’autorizzazione alla sperimentazione, considerata l’assenza delle condizioni che determinano un ambiente confinato, come definito dal Regolamento Regionale n°15/2007. In particolare l’articolo 2 del Regolamento prevede che le sperimentazioni avvengano in strutture chiuse dotate di pavimento e tetto, in grado di contenere il polline ed evitare il contatto con insetti pronubi provenienti dell’esterno.
Nel rapporto della Fondazione Diritti Genetici si legge che “il sito sperimentale dell’Università della Tuscia è ancora attivo per le specie arboree ed in condizioni tali da non poter essere adeguato alle disposizioni di confinamento previste dalla normativa” e che “al momento non esiste alcuna misura atta ed evitare la dispersione del polline dei ciliegi transgenici sulle coltivazioni tradizionali non lontane dal sito”.
Avendo preso atto di tale situazione di illegalità, il Presidente della FDG, Mario Capanna, ha scritto ai Ministri dell’ambiente Clini e dell’agricoltura Catania, e alla Presidente della Regione Lazio Polverini, chiedendo la dismissione del campo in applicazione della legge e l’avvio di un programma di ricerca per “acquisire i dati ed i campioni necessari (…) all’acquisizione di informazioni sulle piante GM, informazioni non previste nel piano di ricerca originario.”
Capanna conclude la lettera chiedendo alle istituzioni destinatarie di “voler comunicare alla scrivente Fondazione la Vs. posizione in merito, nel termine di 15 giorni dalla ricezione”, riservandosi, in caso contrario, “di percorrere le vie legali adeguate”.
Per saperne di più:
Rapporto della FDG sui campi sperimentali della Tuscia
Lettera alle istituzioni per la dismissione del campo e l’avvio di un programma di ricerca
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