c Germania: il nucleare non era indispensabile - 31/05/2012 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 31/05/2012]
[Categorie: Ecologia;Economia; ]
[Fonte: Zeroemission]
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Germania: il nucleare non era indispensabile
Gli esperti si erano sbagliati: nell'ultimo anno, nessun black out nella Germania post nucleare. Grazie anche alle rinnovabili



I tecnici si erano sbagliati. A un anno di distanza dall'abbandono del nucleare da parte della Germania con lo spegnimento immediato dei primi otto impianti, il Paese non è precipitato nell'emergenza energetica e non si è verificato nessun black out. I contraccolpi si sono limitati ad una riduzione nelle esportazioni di energia, passate da 70 terwattora a 7 terawattora. Una differenza, che non scalfisce la posizione di esportatore netto del Paese. Eppure le stime allarmistiche erano state piú che precise per un Paese che importa il 70% del suo fabbisogno e si erano spinte addirittura a disegnare scenari catastrofici che prevedevano l'aumento dell'uso delle energie convenzionali, carbone in testa, con conseguente aumento delle emissioni di CO2. In effetti nel Paese è stata autorizzata la costruzione, entro il 2020, di 69 nuove centrali elettriche a gas e a carbone, ma di pari passo i tedeschi hanno diminuito i consumi di energia elettrica nelle case e nelle aziende, compensando la maggiore richiesta di energia durante l'inverno e ottimizzando i cicli produttivi dell'industria.

 Nel 2011 le emissioni di CO2 in Germania sono scese del 2% e ben il 60% dell'energia venuta a mancare con lo spegnimento delle centrali nucleari è stata sostituita con energia prodotta da fonti rinnovabili. Anche sul fronte dei prezzi le cose non sono andate come gli esperti avevano previsto: a fronte di un immediato aumento dopo la chiusura delle centrali, ora i prezzi si sono stabilizzati a un livello inferiore del 15%, ed anche questo risultato è strettamente legato al maggior impiego di rinnovabili, arrivate al 20% del fabbisogno energetico totale.

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