c Rinnovabili in carcere: 16 ore di pedalata, sconto di pena di una giornata - 12/07/2012 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 12/07/2012]
[Categorie: Iniziative;Ecologia; ]
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Rinnovabili in carcere: 16 ore di pedalata, sconto di pena di una giornata
Parte dalla prigione di Santa Rita, in Brasile, l’idea di mettere a disposizione dei detenuti delle speciali cyclette in grado di produrre energia: 16 ore di pedalata si traducono in uno sconto di pena di una giornata.

Un progetto sperimentale sta attraversando il Brasile trasformando il carcere in un luogo in cui è ancora possibile crescere e lavorare per produrre qualcosa di positivo: nella struttura penitenziaria di Santa Rita do Sapucaí, a circa 40 chilometri da Belo Horizonte, nello Stato brasiliano di Minas Gerais, sono state installate delle speciali cyclette in grado di produrre energia.

Ai detenuti è stato poi proposto di pedalare per la libertà. Il funzionamento del “Projeto Luminar” è semplice: ogni 16 ore passate a pedalare ai detenuti viene scontata un’intera giornata di pena. L’elettricità prodotta in questa maniera viene immagazzinata e utilizzata per illuminare le strade cittadine. Ovviamente le ore di pedalata non sono consecutive e la prigione di Santa Rita provvede a monitorare turni e orari. Per il momento, inoltre, il sistema prevede il coinvolgimento di 130 detenuti che hanno già scontato con buona condotta almeno la metà della pena.

In questo modo si crea un doppio circuito virtuoso: da una parte il carcere si fa carico di progetti educativi che rendono i detenuti partecipi del cambiamento e crea una prospettiva a chi si trova a scontare anni di prigionia. Dall’altra la produzione di elettricità, illuminando vicoli e stradine, rende le città adiacenti a queste carceri più sicure.

Anche per questo la notizia, riportata da Jornal Nacional, il telegiornale di Rede Globo, sta incuriosendo la stampa internazionale. Attualmente il progetto interessa in totale 130 strutture penitenziarie brasiliane, ma chissà che, tra qualche mese, l’idea non passi oltreoceano e, con i dovuti accorgimenti, non porti le rinnovabili tra le sbarre delle carceri italiane.

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