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[Data: 20/10/2008] [Categorie: Ecologia ] [Fonte: Ansa] |
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PARLAMENTO UE; STOCCAGGIO CO2 OBBLIGATORIO DA 2015 ROMA, 20 OTT - La Commissione Ambiente dell' europarlamento ha proposto che tutte le grandi centrali di produzione elettrica costruite a partire dal 2015 si dotino di sistemi e tecnologie per la cattura e lo stoccaggio di CO2 nel sottosuolo. Approvando con procedura di codecisione la relazione di Chris Davies la commissione ha voluto ribadire come tale misura rappresenti il futuro confermato la volonta' di rendere tale processo obbligatorio per nuove centrali che utilizzano carburanti fossili. La cattura e lo stoccaggio del biossido di carbonio (nota con la sigla CCS, dall'inglese carbon capture and storage) e' una serie di processi tecnologici che comprendono la cattura del biossido di carbonio (o anidride carbonica, CO2) dai fumi di scarico delle industrie, il suo trasporto e l'iniezione in formazioni geologiche. Adottando una nuova disposizione battezzata la clausola Schwarzenegger, la commissione ha stabilito che dal 2015 sia proibito costruire centrali termoelettriche che emettano piu' di 500 grammi di CO2 per kilowatt ora generato. Questa disposizione mette al bando, di fatto, le centrali a carbone, a meno che non siano dotate della tecnologia Ccs e impone l'obbligo di stoccaggio del biossido di carbonio, ipotizzando che possa efficacemente limitare le emissioni nocive fino a un massimo del 55% entro il 2100 e generare un'influenza positiva sul clima. Emendando la relazione presentata per la revisione del sistema di scambio delle quote di emissione la commissione ha ipotizzato che anche questo settore possa rientrare nel sistema di scambio, prevedendo lo ''stanziamento'' di 500 milioni di quote di emissione da attribuire a progetti di stoccaggio realizzati in Europa o nei paesi terzi. Il valore attribuibile a questo meccanismo di sostegno e' condizionato dal prezzo della CO2 allorche' sara' catturata e stoccata nel sottosuolo, ma secondo il relatore, potrebbe facilmente superare i 10 milioni di euro. Una somma rilevante che secondo la commissione potrebbe essere destinata al sostegno finanziario dei 12 progetti pilota di impianti Ccs ipotizzati dall'Esecutivo e che dovrebbero essere realizzati entro il 2015. Il primo impianto pilota da circa 30MW capace di sotterrare fino a 60.000 tonnellate di biossido di carbonio ad una profondita' di piu' di 600m nel corso dei prossimi 2 anni e' gia' ai nastri di partenza: si chiama CO2sink consiste in una mini centrale in grado di produrre energia e immagazzinare le proprie emissioni, circa nove tonnellate l'ora, dopo averle compresse rispetto al volume originario, in appositi cilindri da stoccare sotto la superficie terrestre all'interno di rocce porose.CO2sink vale 35 milioni di euro e' sostenuto dalla Commissione europea e dal governo tedesco oltre a imprese private e da altre 8 nazioni europee insieme per un totale di 18 partner provenienti da 9 paesi di tutto il mondo. Anche l'Italia figura tra i Paesi in cui avviare l'avvio della tecnologia di cattura e stoccaggio della Co2. Due i siti: uno da individuare tra la centrale di Civitavecchia, nell'Alto Lazio e Porto Tolle entrambe di Enel, l'altro in Calabria. Il risultato raggiunto in commissione ambiente rovescia l'ipotesi della Commissione. La proposta dell'Esecutivo non era vincolante, ma mirava a fornire un quadro di riferimento per gestire eventuali rischi ambientali e rimuovere possibili barriere nelle legislazioni. Ma visto che il 24% delle emissioni di CO2 nell'Ue proviene dalla combustione di centrali a carbone, e' la tesi della commissione sostenuta dalle ricerche del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, occorre imprimere un cambio di rotta imponendo l'obbligatorieta' delle misure per il Ccs. |
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