c "Senza pesticidi niente tulipani" - 22/10/2008 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 22/10/2008]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: La Stampa]
[Autore: MARCO ZATTERIN]
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"Senza pesticidi niente tulipani"
Rivolta in Olanda contro una normativa dell'Ue: “Insetti e funghi metteranno ko il nostro business” Gli scienziati: molti dei composti chimici utilizzati rappresentano un grave pericolo per l'ambiente e la salute

La prima volta che i tulipani fecero crollare il mondo fu nel 1637. Successe in Batavia, negli odierni Paesi Bassi, quando l’ingordigia degli uomini e la peste bubbonica che li decimava provocarono la madre di tutte le crisi finanziarie, antesignana - per citare i due casi più recenti - della bolla dot.com del 2000 e dell’ancor più tragico tracollo dei mutui subprime americani di oggi. Il crac avvenne perchè si vendevano a prezzi spropositati bulbi mai arrivati nelle serre. L’affermarsi del buon senso e il ritorno a listini più ragionevoli mise in croce un sistema di guadagni virtuali e scatenò un terremoto globale, di cui i poveri olandesi, insieme con gli altri speculatori continentali, pagarono le conseguenze per anni.

Adesso potrebbe succedere di nuovo, su scala ridotta ma con effetti non meno dolorosi. I coltivatori che ogni anno curano tre miliardi di tulipani nelle terre su cui governa Beatrice affermano che la maledizione del fiore simbolo della loro nazione sarebbe sul punto di ripetersi, per colpa di un regolamento Ue che mira ad eliminare i pesticidi ritenuti più dannosi per la salute e l’ambiente. «Le nuove norme impediranno ai bulbi di crescere abbastanza per germogliare», accusa Jaap van Wenum, portavoce della Dutch Agricolture&Horticulture Organization. Senza protezione chimica - è la tesi - si resterà in balia di acari, maggiolini, millepiedi e funghi, e si metterà a rischio un comparto che da una stagione all’altra fattura oltre 600 milioni.

Una catastrofe, nel suo piccolo. Soprattutto perché la fabbrica dei tulipani olandesi soffre una severa crisi, provocata - tanto per cambiare - dalla concorrenza asiatica. Il mercato si restringe, con punte del 30% (è successo nel 2006). Negli ultimi cinque anni il numero delle braccia impegnate a piantare bulbi e seguirne la crescita è quasi dimezzato. Per non soccombere, i coltivatori Orange le hanno escogitate tutte. Hanno provato con l’innovazione, elaborando un bulbo in grado di dare il fiore in 3 settimane, e la delocalizzazione. Tutto inutile, le serre boccheggiano.

«Lasciateci usare i pesticidi», invoca van Wenum. Lo chiede «perché non possiamo farne a meno, sino a che non troveremo delle alternative» e promette che sarà una questione transitoria: «Con il tempo dalla nostra parte terremo questa industria nei Paesi Bassi». Dateci libertà di insetticidi e anticrittogamici, in sostanza, ed eviteremo che l’offensiva cinese e colombiana ci strappi il primato nell’arte di riempire vasi e giardini con le Liliaceae che la leggenda vuole siano state introdotte in Europa dalla Turchia nel XVI secolo.

Tutto questo non è per nulla minacciato, interviene la Commissione Ue. La pietra della disputa è un regolamento proposto da Bruxelles nel 2006 per introdurre un impianto di nuove regole mirate a consolidare la protezione della salute e l’ambiente dai pericoli legati ai pesticidi. A sollecitare la mossa, che riscrive una direttiva del ‘91, gli studi che hanno collegato l’uso degli insetticidi a malattie gravi, sopratutto per la loro funzione di «endocrine disruptors», agenti che agiscono sul sistema endocrino, alterandone le funzioni. Bisognava farlo, garantiscono a Palazzo Berlaymont.

Magari la questione non è così netta come la butta giù Kathalijne Buitenweg, giurista che assiste il partito Verde olandese, la quale è convinta che «la tutela degli interessi dei cittadini è più importante degli interessi economici». Magari ha ragione Nina Papadoulaki, portavoce della commissaria Ue per la Salute, Androulla Vassiliou, quando sostiene che i tulipani non avranno la febbre. «Scomparirà solo il 4% delle sostanze disponibili sul mercato - spiega -. Rispetto a un numero di pesticidi che supera le 500 unità è poco».

Non solo. Bruxelles si prepara ad autorizzare 83 nuove sostanze e altre 50 sono in fase di studio. Se non bastasse, insiste la Papadoulaki, il regolamento non sarà in vigore sino al 2016. «Hanno tempo per adeguarsi». Ma i coltivatori già vedono il fallimento della fiera di Aalsmeer, che ospita l’asta di tulipani più famosa. Anche il governo Balkenende è preoccupato. «L’industria dei bulbi non è in pericolo - dicono al ministro dell’Agricoltura -. Ma il nostro grido d’aiuto dev’essere ascoltato».

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