Ue: «Sì a pacchetto clima, ma attenzione a industria»
Con 499 voti favorevoli e 130 contrari, l'Europarlamento conferma che gli obiettivi post-2012 «non debbano essere rimessi in discussione». Invita a valutare le ricadute delle misure sul sistema industriale e conferma il voto a maggioranza qualificata di dicembre
Sì al pacchetto climatico, ma attenzione alla competitività dell'industria. Questa la posizione espressa oggi sul pacchetto clima - e sulle altre questioni toccate ieri dal presidente di turno dell'Ue, Nicolas Sarkozy - in una comunicazione approvata dagli europarlamentari con 499 voti favorevoli e 130 contrari.
Il Parlamento - si legge nel documento - ritiene che gli obiettivi climatici dell'Ue post-2012 "non debbano essere rimessi in discussione a causa dell'attuale crisi finanziaria internazionale". Impegnandosi a cooperare strettamente con il Consiglio e la Commissione per giungere quanto prima a un accordo efficace e attuabile sul cambiamento climatico e il pacchetto energetico, il Parlamento europeo ricorda "che si tratta di una procedura di co-decisione in cui è richiesta la maggioranza qualificata".
D'altra parte, il Parlamento evidenzia che per il settore industriale dell'Ue, i suoi dipendenti e i consumatori "è indispensabile valutare con attenzione le misure elaborate per conseguire tali obiettivi al fine di accertarne le implicazioni sulla competitività generale e settoriale delle aziende europee". E ricorda inoltre che per l'industria dell'Ue "è essenziale che siano introdotte le necessarie misure di flessibilità per i settori più esposti alla delocalizzazione/rilocalizzazione delle emissioni di carbonio e alla perdita di competitività".
Il Parlamento, si legge ancora nella comunicazione, invita poi il Consiglio a mantenere gli ambiziosi obiettivi proposti che prevedono il raggiungimento di una quota obbligatoria di energie rinnovabili sostenibili, pari al 20% del consumo energetico finale complessivo della Comunità, e di una quota obbligatoria di energia da fonti rinnovabili sostenibili pari al 10% nel settore dei trasporti di ogni Stato membro entro il 2020.
L'assemblea di Strasburgo ricorda inoltre la necessità di includere nel pacchetto globale relativo ai cambiamenti climatici e all'energia, la proposta di regolamento che definisce i livelli di prestazioni in materia di emissioni delle autovetture nuove nell'ambito dell'approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di CO2 dei veicoli leggeri.
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