I medici per l´ambiente scrivono a Berlusconi per difendere il pacchetto clima-energia dell´Ue
Domani è la giornata internazionale dei medici per l´ambiente e l’associazione che ha sede in Italia ha scritto una lettera parte al presidente del consiglio dei ministri per sollecitare un diverso atteggiamento del governo italiano nei confronti del pacchetto clima energia dell’Unione europea.
Nella lunga lettera, argomentata con dati e riferimenti di organismi scientifici internazionali, si ritiene che «sia un errore strategico non aderire alle proposte presenti nel documento fortemente voluto dalla commissione europea sull’abbattimento delle emissioni dei gas climalteranti proprio per i rischi che si correranno non solo in campo ambientale, ma anche economico».
Nel lungo elenco che viene segnalato relativo alla possibilità di maggiore incidenza di patologie quali l’aumento della malnutrizione, del rischio di contrarre malattie infettive e respiratorie, l’aumento delle morti e degli incidenti causati da eventi estremi più intensi e più frequenti, l’aumento della frequenza delle malattie cardio-respiratorie causate dall’alta concentrazione di ozono sulla superficie terrestre, è evidente lo stretto rapporto che emerge tra effetti ambientali e incremento di patologie (alterazione dell’ecologia degli agenti infettivi diffusi dalle acque e dagli alimenti con aumento delle malattie diarroiche e di altre malattie legate al cibo e all’acqua; aumento dello strato di ozono stratosferico con aumento dei tumori delle pelle e delle cateratte) e come tutto questo sia strettamente correlato ad un aumento vertiginoso dei costi per la collettività.
«Il dato che per ogni euro investito nella lotta all’inquinamento ambientale si potrebbero risparmiare in Italia sei euro di spesa sanitaria e quattro euro di spese previdenziali merita una seria riflessione» scrivono nella lettera i Medici per l’ambiente e proseguono: «Oggi più che mai siamo convinti che sia l’”insieme ecologico” a dover indirizzare le scelte future in campo soprattutto economico-industriale. Considerare l’economia come un “sotto-insieme” dell’ecologia è il primo passo da compiere per avviarsi verso un percorso virtuoso che ci potrà portare fuori dalla situazione in cui siamo precipitati per le scelte sbagliate del passato».
L’associazione dei medici, si dice <
Per questo chiedono «che anche l’Italia aderisca al programma di riduzione delle emissioni previsto per i prossimi anni, convinti che i benefici economici, oltre che sanitari e di conservazione della biodiversità, sapranno ripagare gli sforzi delle diverse realtà imprenditoriali».
I medici per l’ambiente segnalano anche la necessità di una redistribuzione di oneri quando dicono che «non sia possibile continuare a far pagare in termini di riduzione dell’aspettativa di vita (quantificabile ad esempio in meno 30 mesi nel bacino Padano, il più inquinato d’Europa) e di qualità di vita soltanto ai semplici cittadini senza che ci sia un minimo impegno da parte delle realtà industriali per risolvere questo problema».
Per questo ritengono che «dichiarare l’impossibilità di adesione al progetto europeo con la motivazione di un impegno economico troppo gravoso per le industrie è a nostro giudizio una giustificazione prima di tutto antidemocratica oltre che, come abbiamo dimostrato, antieconomica e contro lo sviluppo di un diverso modo, più sostenibile, di pensare l’impresa».
Infine sostengono che «la sfida per invertire la progressione del danno ambientale debba partire proprio dall’Italia» territorio che, come evidenziato dal rapporto “Impacts of Europe’s changing climate” (http://reports.eea.europa.eu/eea_report_2008_4/en/ ) è quello risultato più vulnerabile agli effetti dei cambiamenti climatici.
|