c Il Global deal WWF per un mondo a carbonio zero - 25/11/2008 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 25/11/2008]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: WWF]
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Il Global deal WWF per un mondo a carbonio zero
Nel dossier "2009 Anno del clima: Effetto Global Deal" il WWF Italia traccia la mappa attraverso cui ‘il Pianeta sociale’ potrà vincere i cambiamenti climatici, superare la crisi economica e assicurarsi un futuro.

Il WWF invoca per il pianeta un Global Deal sul clima: un nuovo accordo globale dopo il termine del primo periodo di impegni previsti da protocollo di Kyoto, da chiudersi a dicembre 2009. Un percorso a tappe obbligate, delineato dal calendario dei vertici internazionali che vedrà i governi impegnati nel corso di tutto l’anno: questa è per il WWF la sfida che il mondo deve cogliere per superare la crisi economica attuale e andare verso un mondo a Carbonio Zero. 

Secondo i dati più recenti della ricerca scientifica i cambiamenti climatici stanno avvenendo ad un ritmo più veloce di quanto previsto dai modelli pubblicati dal Comitato Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) nell’ultimo rapporto del 2007. In altre parole, i 3.800 scienziati, vincitori del Premio Nobel per la pace nel 2007, avevano peccato di ottimismo, mentre da qualche angolo si gridava al catastrofismo.

“Solo un intenso, laborioso, responsabile lavoro di cooperazione tra i governi, un’alleanza tra ambiente, industria, agricoltura, finanza, economia potrà portare all’adozione di un Trattato Globale sul clima – commenta Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - Un grande piano di riforme equo, efficace e coerente con le indicazioni della migliore conoscenza scientifica disponibile  che metta l’umanità al riparo da conseguenze senza ritorno dovute all’impatto dei cambiamenti climatici e ci fornisca una capacità di maggiore controllo  del nostro futuro”.


Molti si sono già mossi e alcuni risultati si vedono: nel 2006 in Europa l’incremento della capacità generativa di elettricità da fonti di energia rinnovabile ha superato quello da fonti tradizionali, posizionando il Vecchio Continente come il primo continente avviato nella nuova era dell’energia. 

Negli Stati Uniti, dal 2000 al 2007, la potenza eolica installata è cresciuta da 18.000 a circa 92.000 megawatt; nel 2008 questa capacità ha superato la soglia dei 100.000. La Danimarca è la nazione leader nel mondo per la quota di energia elettrica proveniente dall’eolico, con il 20% del totale dell’energia utilizzata dal paese e sta pianificando l’espansione del parco eolico a copertura del 50% del fabbisogno elettrico nazionale.

La Germania nel 2007 ha installato oltre 1.100 megawatt di potenza in impianti fotovoltaici, diventando così il primo paese al mondo in un solo anno per aver installato più di un gigawatt (in Italia nello stesso anno appena 100 MW, 38 volte meno). 

Sul versante industriale, alcune grandi aziende, superando la politica dei loro governi, hanno attuato strategie di riduzione delle emissioni, guadagnandoci in miliardi di dollari e incremento della produzione: la Du Pont, nel 2007 ha ridotto le emissioni del 72% rispetto al 1991 e l’utilizzo globale di energia del 7% risparmiando 3 miliardi di dollari. La ST Microelectronics si è posta l’obiettivo di raggiungere zero emissioni di gas serra entro il 2010 e contemporaneamente di incrementare la produzione di  40 volte.

La più grande catena di negozi al dettaglio del mondo, la Wal-Mart si è data l’obiettivo di ridurre del 5% gli imballaggi entro il 2013 eliminando 213.000 camion dalla strada e risparmiando circa 324.000 tonnellate di carbone e 350 milioni di litri di carburante diesel l’anno. Le grandi aziende sono anche protagoniste di Climate Savers, il Programma Internazionale WWF che propone l’adozione di volontari piani di riduzione delle emissioni di gas serra, attraverso strategie e tecnologie innovative.

Sono già Climate Savers 18  Aziende Internazionali tra cui Hewlett Packard, IBM, Nokia, Sony. Nel 2005 IBM ha raggiunto una riduzione delle emissioni di CO2 del 40% rispetto ai livelli del 1990. Risparmio economico stimato: circa 115 milioni di dollari. Entro il 2010 le aziende Climate Savers avranno collettivamente ridotto le proprie emissioni di circa 13 milioni di tonnellate l’anno, che equivale a togliere dalla circolazione circa 3 milioni di automobili ogni anno.

“Contro un clima che cambia, cambiamo le modalità di utilizzo dell’energia. Abbiamo una nuova, rivoluzionaria infrastruttura fatta di fotovoltaico, solare termico, eolico, biomasse, cogenerazione, geotermoelettrico, efficienza energetica, risparmio  che aspetta di diventare realtà e sancire il principio di una rivoluzione industriale per la sostenibilità – aggiunge Gianfranco Bologna – Bisogna creare i cosiddetti colletti verdi, prevedendo forme adeguate di istruzione e formazione professionale. Serve un impegno corale della società e del mondo intero che deve essere sostenuto da profonde riforme in ciascun paese. 

Questa opportunità può fornirci i mezzi per ripensare il nostro modo di produrre e consumare, con la migliore capacità di visione e di innovazione possibile. Tutti devono svolgere la propria parte: istituzioni, imprese, cittadini. Questo importante cambiamento di rotta ci consentirà di far rientrare i nostri modelli di sviluppo socio-economico nell’ambito della biocapacità dei sistemi naturali che ci sostengono come indicato dal rapporto internazionale del WWF Living Planet Report 2008 lanciato in tutto il mondo l’ottobre scorso”.


Il WWF ha inaugurato l’Anno del Clima lo scorso 10 novembre con la consegna al Presidente della Camera, Gianfranco Fini, di uno speciale Calendario che evidenzia le date di vertici mondiali e appuntamenti istituzionali cruciali insieme al Dossier “Effetto Global Deal”, un  vademecum che approfondisce il contesto scientifico, internazionale e nazionale, nonché le opportunità di innovazione. 

Il giro di incontri proseguirà il 28 e 29 Novembre, guarda la mappa delle adesioni>>:
venerdì 28 novembre con la consegna presso il Quirinale e nel pomeriggio con i rappresentanti della Conferenza Stato Regioni; sabato 29 il WWF sarà ricevuto dai Presidenti regionali di Toscana, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Liguria, Basilicata e da centinaia di comuni. Il WWF incontrerà, tra gli altri, il sindaco di Venezia, Cacciari, di Bari, Emiliano, gli assessori all’ambiente di Milano, Roma, Napoli, Genova. Il 2 dicembre sarà la volta della Regione Piemonte, Veneto e del Comune di Torino.

“L’impegno che ci siamo assunti, ovvero richiamare l’attenzione delle istituzioni sul tema dei cambiamenti climatici, lo manterremo per tutto il corso dell’Anno del Clima – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile del Programma Clima ed Energia del WWF Italia -  la sfida di un Global Deal per il Clima va raccolta subito: il Governo deve contribuire con una strategia nazionale davvero innovativa, subordinando gli investimenti alla decarbonizzazione, e con un ruolo finalmente positivo a livello europeo e internazionale, specie come presidente del G8. Dai Governi regionali e locali ci attendiamo un ruolo propulsivo, sia per ottenere un atteggiamento costruttivo dell’Italia sia per cominciare a far vivere la nuova rivoluzione sostenibile sul territorio”.  

I cardini del Trattato internazionale sul clima dovranno ruotare attorno a pochi, seppur fondamentali e giganteschi impegni, vale a dire riduzione delle emissioni climalteranti per i paesi industrializzati almeno del 30% entro il 2020; impegno globale di riduzione dei gas a effetto serra dell’80 per cento entro il 2050; finanziamento urgente alle politiche di adattamento nei paesi più vulnerabili; accesso alle tecnologie pulite e sostenibili per le economie in via di sviluppo.

“L’accordo globale sul clima dovrà porre le basi per andare verso un mondo a Carbonio Zero – sottolinea Mariagrazia Midulla - È su questo che si dovrà fondare la Nuova Economia, e il luogo naturale dove ciò potrà avvenire è la Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (UNFCCC). Il nuovo accordo sul clima dovrà lanciare una grande sfida, quella della decarbonizzazione del pianeta attraverso un percorso e tappe stabilite. Ma i paesi sviluppati devono confermare e aderire all’obiettivo, già fissato a Bali nell’ambito dei paesi aderenti al protocollo di Kyoto, di una riduzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020. 

L’Italia dovrà giocare un ruolo molto importante per il raggiungimento di un accordo globale sul clima a Copenaghen nel dicembre 2009: a luglio del prossimo anno, infatti, ospiterà il G8, l’incontro dei Capi di Stato e di Governo delle economie più forti del Mondo. È indispensabile che gli 8 leader delle maggiori economie mondiali diano l’impulso decisivo a un accordo globale sul clima equo, efficace e basato sugli scenari e le indicazioni della migliore conoscenza scientifica disponibile. Le prossime settimane saranno cruciali anche per il Pacchetto clima ed energia europeo: se verrà approvato tempestivamente, la UE dimostrerà agli altri paesi, in particolare a quelli in via di sviluppo, la volontà dei paesi industrializzati di affrontare seriamente la riduzione delle emissioni”. Dal 1 dicembre, a Poznan, in Polonia, riprenderanno le trattative per il nuovo accordo sul clima (COP14): “Occorre che finalmente si passi dalle idee al negoziato vero e proprio”, sottolinea Midulla che sarà presente al Summit di Poznan. 


Nel Dossier del WWF si elencano gli scenari del clima che cambia, lo stato di conoscenza scientifica, domande e risposte sul nuovo Accordo Globale, quali sono gli ‘attori’ principali dei negoziati internazionali; si analizzano le politiche per il clima, il ruolo del Governo, delle Regioni, delle Province e dei Comuni nella lotta al cambiamento climatico; infine, si analizza la sfida dell’innovazione di un’energia che cambia e le migliori pratiche sostenute dal WWF, come il programma internazionale “Climate Savers” e il progetto “Top Ten”.


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