Vivisezione: 3000 messaggi a ogni parlamentare UE
Sono almeno 3.000 a testa i messaggi giunti da tutta Italia, nelle ultime ore, agli on. Berlato, Ebner e Velardì, parlamentari europei, perché ritirino le loro proposte di emendamenti largamente peggiorativi alla Proposta di revisione della direttiva europea sulla protezione degli animali utilizzati a fini sperimentali.
Oggi 31 marzo, infatti, la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo voterà la Proposta di revisione della direttiva europea 86/609 sulla sperimentazione sugli animali. La LAV ha formulato alcune proposte per il miglioramento di questo testo, considerato che la Proposta di revisione, redatta dalla Commissione di Bruxelles, è già molto a favore della continuazione degli esperimenti su animali e prevede solo in pochi casi alcune limitate restrizioni e un’effettiva utilizzazione dei metodi alternativi alla sperimentazione su animali, efficaci, sicuri e non cruenti.
Nonostante ciò, alcuni parlamentari europei eletti in Italia, tra i quali gli on. Berlato, Ebner e Velardì hanno presentato numerosi emendamenti peggiorativi della Proposta di direttiva. Si tratta, infatti, di una serie di misure atte a estendere la sofferenza degli animali, più di 900mila all'anno solo in Italia, a far compiere meno controlli nei centri di sperimentazione sugli animali e a bloccare lo sviluppo dei metodi alternativi, ritenuti più sicuri, ed economici, per la salute umana.
“La votazione di questa Proposta di revisione della direttiva UE 86/609 ha importanti e delicate implicazioni sulla salute e sulla vita dei cittadini - dichiara Michela Kuan, responsabile LAV del settore Vivisezione - L’appello a ritirare gli emendamenti peggiorativi è rivolto, dalla LAV e da migliaia di elettori, nell’interesse della collettività e di una ricerca che possa essere sempre più utile proprio ai cittadini che gli On. Berlato, Ebner e Velardì sono chiamati a rappresentare nelle sue scelte politiche”.
Sono circa 12 milioni gli animali utilizzati in esperimenti nei laboratori europei ogni anno, sebbene siano disponibili metodi che non fanno ricorso ad animali. La Direttiva 86/609 fu concepita, ormai 22 anni fa, per assicurare la “protezione degli animali utilizzati per fini sperimentali o altri fini scientifici”, ma si è dimostrata inefficace in questo. La nuova Direttiva dovrà tenere conto, oltre che dell’avanzamento scientifico, anche del significativo interesse dell’opinione pubblica sull’argomento: nel 2006 più di 42.000 cittadini europei hanno risposto a una consultazione della Commissione Europea sulla Direttiva, ottenendo il terzo più alto responso mai avuto rispetto ad altri questionari. La consultazione ha confermato la volontà di una maggiore tutela per gli animali utilizzati negli esperimenti (93%) e di un investimento maggiore a livello europeo per lo sviluppo e la validazione di metodi sostitutivi alla sperimentazione animale
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