Exclusivo! Ecco i dettagli del deposito atomico che la Sogin costruisce a Sessa Aurunca (Caserta)
Caserta, 30 marzo – Come anticipato da e-gazette nell’edizione della scorsa settimana, il Comune di Sessa Aurunca (Caserta) è stato scelto come sede di un deposito temporaneo di rifiuti radioattivi. Il bando è già bello e pronto sul sito della Sogin, la società del ministero del Tesoro che si occupa dello smantellamento degli impianti atomici italiani, ed è stato pubblicato sulla “Gazzetta ufficiale” (Quinta serie speciale - contratti pubblici numero 31 del 13-3-2009). Ora e-gazette te lo mette a disposizione insieme alla scheda tecnica del progetto.
Per la verità, dopo l’annuncio in pompa magna ai mass media sulle centrali nucleari acquistate dai francesi, il bando sul deposito di scorie non ha avuto lo stesso trattamento da prima pagina. Per questo abbiamo chiesto qualche ragguaglio alla stessa Sogin: “Il deposito che sarà realizzato presso la centrale Garigliano avrà una volumetria di poco inferiore ai 10mila metri cubi lordi - spiega a e-gazette l’ufficio stampa della società - al fine di contenere circa 1200 metri cubi di rifiuti già trattati, condizionati e posti in contenitori idonei per il trasferimento al deposito nazionale”. “Tali rifiuti provengono esclusivamente dalle attività pregresse e da quelle in corso nella centrale - prosegue la Sogin. - La struttura garantirà lo stoccaggio di questi rifiuti in maggiori condizioni di sicurezza, fino al loro definitivo trasferimento al deposito nazionale”. Deposito che, com’è noto, non è ancora stato individuato.
L’impianto sorgerà dunque nell’area della centrale dismessa, vicino alla stazione elettrica. Sarà, grossomodo, un cassone in cemento armato alto circa sette metri, lungo 45 e largo 26. Sarà impermeabilizzato, dotato di un sistema di monitoraggio radiologico della contaminazione dell’aria e conterrà rifiuti radioattivi di seconda categoria, quelli “a media attività”, come spiegano dalla Sogin, “il cui tempo di decadimento radioattivo varia da qualche decina fino ad alcune centinaia di anni”.
Le reazioni - “La costruzione del deposito avverrà in deroga alla normativa urbanistica e utilizzando i poteri commissariali, nonché lo stato di emergenza per lo stoccaggio delle scorie nucleari”, protesta Tommaso Sodano, responsabile Clima, energia, rifiuti di Rifondazione comunista, che chiede di cancellare il bando.
Dal territorio, invece, invita tutti “a tenere alta la guardia” l’avvocato Raffaele Aveta, presidente del Parco regionale di Roccamonfina di cui il Comune di Sessa fa parte. “Vogliamo capire bene quali sono i reali rischi di tutta questa operazione - approfondisce Aveta attraverso un comunicato. - Il principio di precauzione e soprattutto quello di democrazia partecipata prevede che siano i principali attori del territorio a valutare la necessità di compiere un lavoro così delicato come quello dello smantellamento della centrale nucleare e della costruzione del sito di deposito per le scorie. Un’attività che terremo comunque sotto controllo tramite un osservatorio costituito dai comuni dell’area del vulcano di Roccamonfina e della piana del Garigliano”.
Anche sui blog come Meetup (www.meetup.com) serpeggia la preoccupazione. Un post, tra gli altri, contesta il criterio di aggiudicazione della gara che sarà riservato alla “offerta economicamente più vantaggiosa” (punto IV/2 del capitolato). “Siccome stiamo parlando di scorie nucleari, il bando - si chiede un blogger - non dovrebbe premiare invece l’offerta tecnologicamente più avanzata e sicura?”. Chi difende il bando ricorda però che caratteristiche come la sicurezza sono un pre-requisito per questo tipo di gare e le offerte “non sicure” vengono scartate a priori, indipendentemente dal loro valore economico.
Infine, una coincidenza: negli stessi giorni in cui il bando di Sessa Aurunca ha visto la luce l’Anci è tornata a chiedere al Governo di individuare rapidamente il deposito nazionale per i “vecchi” rifiuti atomici. La consulta Anci dei comuni sede di servitù nucleari la ritiene una condizione “imprescindibile per ogni decisione sui nuovi indirizzi di politica energetica che comprendono l’opzione nucleare di nuova generazione”. Alla consulta aderiscono le amministrazioni che ospitano sul proprio territorio impianti relativi alla passata stagione del nucleare, cioè Bosco Marengo, Trino Vercellese, Caorso, Roma, Latina, Sessa Aurunca, Rotondella, Ispra e Saluggia.
Il bando - L’importo del bando della Sogin ha un valore di 7,1 milioni di euro. La domanda di partecipazione alla gara, che prevede un tempo di esecuzione dell’impianto di 540 giorni, dovrà essere presentata entro il prossimo 10 aprile. La costruzione del deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi era stata già prevista nell’ordinanza del 2006 dell’allora commissario delegato per la Sicurezza dei materiali nucleari, Carlo Jean.
Leggi subito il bando integrale del deposito di rifiuti radioattivi sul sito della Sogin: www.sogin.it
E la scheda tecnica del progetto: www.sogin.it
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