Nuove mappe
Anticipi di fioriture, allungamento delle stagioni vegetative, ortaggi già sui banchi dei mercati. Il clima cambia anche in Italia.
In Italia cambia il clima. E a risentirne è anche la biodiversità, cioè l’immenso e variegato patrimonio vegetale del nostro paese, con anticipi delle fioriture, allungamento delle stagioni vegetative, variazione della distribuzione delle specie.
Lo rileva la "mappa di primavera", il monitoraggio effettuato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti con la collaborazione scientifica dell’Universita degli studi di Roma La Sapienza , finanziato dal Ministero dell’Ambiente. 9 le specie vegetali messe sotto: albero di Giuda, corniolo sanguinello, erica, mirto, ginestra, sorbo, sambuco, ulivo e castagno.
Il progetto ha coinvolto in tutto 23 parchi, che raccolgono la gran parte del patrimonio di biodiversita del nostro Paese, che ammonta a 55.600 specie animali (oltre un terzo della fauna europea) e 6.717 quelle vegetali (circa la metà della flora del vecchio continente).
Non solo parchi. Coldiretti ha testimoniato come sui banchi di frutta e verdura dei mercati siano già presenti, e con largo anticipo, ortaggi di stagione. Per la prima volta nella storia delle campagne romane si raccolgono già nei campi le fave che arrivano normalmente solo il primo maggio - ha detto Stefano Masini, responsabile ambiente della Coldiretti - e sui banchi dei mercati si trovano già piselli, carciofi e tutte le insalate a pieno campo, dalle lattughe alle scarole fino alle indivie, ma anche grandi quantità di cavolfiori, broccoli, asparagi, finocchi e pomodori".
Per tornare alla mappa della biodiversità, il monitoraggio nei parchi ha rivelato diverse sorprese. Nel Parco regionale dei Nebrodi, per citare un esempio la fioritura dell’erica arborea è stata in anticipo di dieci, così come la ginestra nella Riserva naturale di Monte Mario.
"La Mappa della primavera conferma con quale velocità si sta modificando il clima. Capirne le conseguenze significa comprendere decisioni e comportamenti per diminuire i gas serra", ha detto il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, nel corso della presentazione di oggi.
"Il nostro Paese è uno dei più esposti ai rischi del cambiamento climatico - ha affermato Roberto Della Seta, presidente di Legambiente - e gli effetti sul nostro patrimonio di biodiversità non possono essere trascurati, anche per definire scenari possibili e sapere come intervenire sul territorio".
Matteo Fusilli, presidente di Federparchi, ha poi ricordato come "i parchi e le altre aree protette siano luoghi privilegiati per la tutela della biodiversità del nostro Paese. I dati raccolti però si sono rivelati utili anche per il mondo agricolo, dove gli effetti dei cambiamenti climatici hanno ripercussioni forti anche dal punto di vista socio-economico".
Redazione
14 marzo 2007
|