E' quanto emerge dal rapporto dell'Eurispes presentato ieri
Italiani preoccupati per ambiente, rifiuti ed effetto serra. E la differenziata è sempre più un'abitudine
A seguire l'inquinamento atmosferico e la questione energetica, mentre il dissesto idrogeologico viene considerato una problematica del tutto marginale. Per far fronte alle emergenze la larga parte dei cittadini si è detta disposta ad adottare maggiori accortezze e modificare le proprie abitudini
Roma, 7 mag. (Adnkronos/Ign) - La gestione dei rifiuti rappresenta attualmente l'emergenza ambientale sulla quale occorre maggiormente intervenire. Ad esserne convinto è il 30,8% degli italiani. Ma anche l'effetto serra e il riscaldamento del pianeta sembrano preoccupare molto i cittadini (24,8%), insieme all'inquinamento atmosferico (19,9%) e alla questione energetica (16,4%) mentre il dissesto idrogeologico viene invece considerato una problematica del tutto marginale (5,3%). Irrisoria, infine, la percentuale di quanti ritengono che non sussistano problemi ambientali gravi (0,9%). E' quanto emerge dal rapporto dell'Eurispes presentato al convegno sul tema 'Il nucleare in Italia tra referendum e nuove proposte', promosso dalle facoltà di Scienze della Comunicazione e di Sociologia.
Se il riscaldamento del pianeta e le problematiche ad esso connesse sono avvertite in egual misura nelle differenti aree geografiche come un pericolo, l'emergenza rifiuti sembra invece preoccupare soprattutto chi abita nelle regioni del Sud (44,7%) e in quelle dell'Italia centrale (32,7%). Di contro, si sentono più sensibili rispetto al problema energetico gli intervistati residenti nel Nord-Ovest (21,7%) e nel Nord-Est (19,3%).
Tra i più giovani il riscaldamento del pianeta viene indicato in misura maggiore rispetto alle altre classi d'età come tematica urgente. Il 30,8% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni di età, infatti, indica questo fenomeno come principale allarme ambientale, a fronte del 24,6% degli appartenenti alla fascia d'età compresa tra i 25 e i 34 anni e del 24,2% dei 35-44enni. Gli over 65 mostrano invece minore preoccupazione (20,6%); questi ultimi piuttosto considerano particolarmente rilevante la questione dei rifiuti (35,6%). Far fronte tempestivamente all'inquinamento dell'aria rappresenta una priorità soprattutto per i 45-64enni (21,6%) e per gli over 65 (26,7%). Porre rimedio alla questione energetica vede interessati più di tutti i giovani dai 25 ai 34 anni (22,4%), mentre questa tematica fa registrare un sostanziale disinteresse degli ultrasessantacinquennni (7,8%).
La larga parte dei cittadini, ben l'80,4%, ha affermato di essere abbastanza (47,1%) e molto (33,3%) disposto ad adottare maggiori accortezze e modificare le proprie abitudini. Nelle isole si registra la più alta percentuale di coloro che si dichiarano molto favorevoli a fare sacrifici per migliorare la qualità dell'ambiente (33,3%), anche se, accorpando le risposte positive (molto-abbastanza), risulta essere il Nord-Est, con l'83%, l'area geografica nella quale i cittadini dimostrano una maggiore disponibilità. Molto orientati a un cambiamento delle proprie abitudini risultano inoltre essere i 35-44enni (37,2%) insieme ai 45-65enni (37%); lo sono abbastanza soprattutto i giovanissimi dai 18 ai 24 anni (48,6%). Questa stessa fascia d'età, d'altronde, è quella che più di tutte si dichiara per nulla disposta a fare sacrifici (4,1%).
La diffusione e il ricorso alla raccolta differenziata dei rifiuti presso le famiglie italiane fanno registrare dati confortanti. Infatti, nonostante permanga un numero abbastanza consistente di quanti non hanno ancora questa abitudine (19,9%), il 78,3% dei cittadini provvede quotidianamente e con diligenza a dividere per tipologia i rifiuti prodotti all'interno delle mura domestiche.
Occorre comunque sottolineare il fatto che le modalità di raccolta differenziata variano nelle diverse aree del nostro Paese e che, comunque, alcune zone risultano essere più problematiche o carenti dal punto di vista del numero dei contenitori, oppure semplicemente sprovviste di un sistema di raccolta innovativo e più facilmente fruibile. Ne è evidenza il fatto che siano proprio le regioni nelle quali i metodi di raccolta risultano maggiormente avanzati e diffusi quelle in cui si annovera una larga percentuale di utenti che adottano questa pratica: l'88,2% al Nord-Est e l'84,3 al Nord-Ovest, contro il 76,7% del Sud, il 76,6% del Centro e il 58,4% delle Isole.
|