c Cosi' si puo' evitare il disastro climatico. - 13/05/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 13/05/2009]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Repubblica - 10 aprile 2009]
[Autore: Antonio Cianciullo]
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Cosi' si puo' evitare il disastro climatico.
Intervista a Nicholas Stern

"Al G20 sono state fatte scelte forti in campo finanziario e il piano Obama
di investimenti pubblici in campo ambientale e' molto promettente. La strada
da imboccare e' quella, ma bisogna agire in fretta, il tempo e' scaduto".
Lord Nicholas Stern, l'ex chief economist della Banca Mondiale, nel 2006
aveva spaventato i mercati pubblicando un rapporto di 700 pagine in cui si
spiega che, se non si fara' nulla per arginare l'emissione di gas serra, i
danni climatici potranno arrivare a un quinto del Pil globale, l'equivalente
della somma delle due guerre mondiali. Ora con Un piano per salvare il
pianeta passa alla parte propositiva.

Antonio Cianciullo: Lei sostiene che non c'e' piu' tempo da perdere.
Eppure la crisi economica rischia di rallentare la marcia della
riconversione energetica verso l'efficienza e le fonti rinnovabili: anche in
Italia c'e' chi dice che bisogna rimandare gli impegni a difesa del clima.
Nicholas Stern: La crisi attuale ha avuto un'incubazione durata 15-20 anni
senza che le istituzioni fossero capaci di reagire in maniera efficace. Con
il cambiamento climatico non possiamo ripetere lo stesso errore perche' se
rimandassimo una risposta adeguata, se perdessimo altri 15 o 20 anni, ci
troveremmo in una situazione drammaticamente compromessa.

Antonio Cianciullo: Cosa rischiamo?
Nicholas Stern: Un aumento di 5 gradi centigradi, forse anche piu'. E per
capire cosa significa basta pensare che con 5 gradi in meno, durante
l'ultima era glaciale, buona parte dell'Europa del Nord e del Nord America
era sotto una coltre di ghiaccio alta centinaia di metri. Mentre con 5 gradi
in piu', nell'Eocene, 30-50 milioni di anni fa, al Polo Nord c'erano gli
alligatori.

Antonio Cianciullo: A che condizioni questa minaccia e' ancora evitabile?
Nicholas Stern: A condizione di adottare un sistema energetico a bassa
componente di idrocarburi: bisogna cambiare radicalmente il modo di
produrre, di abitare, di muoversi.

Antonio Cianciullo: Quanto costera' questo cambiamento?
Nicholas Stern: Negli ultimi due, tre anni la situazione e' peggiorata e
ho dovuto alzare la stima che avevo inserito nel rapporto che porta il mio
nome. Allora avevo parlato dell'1% del Pil, ma il disastro climatico avanza
a velocita' superiore alle attese e costringe a risposte piu' nette. Oggi
l'ordine di grandezza delle cifre da impegnare si avvicina al 2% del Pil,
circa mille miliardi di dollari.

Antonio Cianciullo: Un investimento significativo. In cambio che si
otterrebbe?
Nicholas Stern: La situazione attuale e' quella di chi si gioca la vita a
testa o croce: in assenza di azioni correttive le probabilita' di arrivare a
un aumento di 5 gradi sono pari al 50%. Adottando il piano per salvare il
pianeta le possibilita' di un disastro climatico si riducono al 3%. Dunque
direi che e' un buon investimento.

Antonio Cianciullo: Ci sara' un consenso sufficiente?
Nicholas Stern: Il consenso comincia ad essere piuttosto largo e i
politici che non lo colgono, di destra o di sinistra, rischiano. Secondo un
sondaggio condotto dalla Bbc in 21 paesi, 9 persone su 10 ritengono che
l'intervento sul clima sia necessario. I paesi europei in cui c'e' un largo
pronunciamento a favore delle misure piu' drastiche sono Spagna, Italia e
Francia.

Antonio Cianciullo: Cosa cambierebbe della nostra vita quotidiana la
riconversione energetica di cui lei parla?
Nicholas Stern: In un mondo a basse emissioni di carbonio la vita diventa
piu' piacevole, piu' conveniente e con vantaggi anche sul piano sanitario.
Faccio qualche esempio. Passando da una Toyota Camry a una Toyota Prius si
risparmia una tonnellata di anidride carbonica l'anno. Passando da una dieta
al 50% di carne a una dieta vegetariana si risparmiano 3,6 tonnellate l'anno
pro capite di anidride carbonica. Sostituendo un sistema a led a una lampada
a cherosene, molto usata nei paesi poveri, si ottiene un risparmio di
carburante equivalente a una mensilita' di stipendio all'anno.

Antonio Cianciullo: E dal punto di vista di chi guarda ai fatturati?
Nicholas Stern: Il Climate Change Benchmark, che comprende le 300 aziende
piu' impegnate nella battaglia contro il rischio climatico, ha avuto una
crescita spettacolare: in tre anni le azioni di queste aziende hanno
superato del 70% l'andamento dell'indice azionario globale medio.

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