ARCI Report - settimanale a cura dell'ARCI
Il Parlamento europeo fa propri i contenuti della
campagna sulla responsabilità sociale delle imprese
Il Parlamento europeo fa propri i contenuti della
campagna sulla responsabilità sociale delle imprese
Necessario l'obbligo di un'informazione
sull'impatto sociale e ambientale
delle imprese: è questo il
punto fondamentale sancito dalla votazione
del Rapporto Howitt, lo scorso 14
marzo da parte del Parlamento europeo.
Nel definire i contenuti del Rapporto, parte
attiva ha avuto la campagna Meno
Beneficenza Più Diritti, promossa da diverse
associazioni fra le quali Mani Tese, Arci,
Amnesty International, Action Aid Italia,
Legambiente.
La campagna, in atto già da
diversi anni, si propone che la Responsabilità
sociale delle imprese (Rsi) si traduca
anche in strumenti normativi che vincolino
le imprese.
L’esigenza di una simile normativa nasce
innanzitutto da un 'regulation gap', un
vuoto normativo a livello internazionale sul
'governo' delle nuove forme organizzative
delle multinazionali.
Le imprese che accettano
la Responsabilità sociale applicano
standard minimi che vanno oltre quelli prescritti
dalle convenzioni internazionali e
dalle leggi nazionali.
Mentre inizialmente si è ritenuto inutile
proporre regole vincolanti per le imprese,
considerate come elementi potenzialmente
lesivi della libera concorrenza e dell'autonoma
capacità del mercato di regolarsi e
correggersi, oggi si è ormai consapevoli
del fatto che l'approccio volontario al tema
non è in grado di garantire il rispetto di una
soglia minima di diritti umani, sociali ed
ambientali da parte delle imprese.
Ostacoli al successo di tali iniziative volontarie
sono stati soprattutto la mancanza di
massa critica, la proliferazione di standard
e di sistemi di implementazione, il fallimento
nell'affrontare le cause strutturali che
generano il non rispetto dei diritti e delle
leggi, l'assenza di un coinvolgimento strategico
dei lavoratori interessati, l'assenza
di una cornice normativa appropriata
nazionale e internazionale associata alla
generale latitanza dei governi.
La campagna Meno Beneficenza Più
Diritti, che è parte della European Coalition
for Corporate Justice, ha sempre cercato
di portare all'attenzione dell'agenda europea
e mondiale questo tema partecipando
anche al Forum sociale mondiale di
Nairobi.
Si è però sempre scontrata con la
scarsa disponibilità all'ascolto da parte
della Commissione europea.
Il Parlamento
europeo, con la votazione della scorsa settimana,
ha mostrato una maggiore apertura,
delineando la possibilità di rilanciare la
leadership dell'Unione europea sulla questione
diritti ed impresa.
«La società civile
è soddisfatta del risultato di oggi - è stato il
commento di un portavoce della campagna
- ma continuiamo a sperare nell'apertura
di nuovi scenari a favore della trasparenza
nella filiera produttiva per un'economia
orientata alla giustizia».
Della campagna si parlerà anche il 18
maggio a Terra futura, la mostra convegno
delle buone pratiche di sostenibilità in programma
a Firenze.
Info: info@menobeneficenzapiudiritti.
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