c I nuovi Climate change talks di Bonn e le ultime tappe verso Copenhagen - 04/06/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 04/06/2009]
[Categorie: Sostenibilità ]
[Fonte: Greenreport.it]
[Autore: Umberto Mazzantini]
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I nuovi Climate change talks di Bonn e le ultime tappe verso Copenhagen

LIVORNO. Il primo giugno ha preso al via a Bonn una delle ultime tappe della road map di Bali che porterà alla conferenza dell’United nations framework convention on climate change (Unfccc) di Copenhagen: la sessione negoziale dei Climate change talks che si chiuderà il 12 giugno. A Bonn sono presenti oltre 4.000 delegati di 182 Paesi in rappresentanza di industria, imprese, organizzazioni ambientaliste ed istituti di ricerca. Nell’ex capitale della Germania occidentale si discuterà dei testi negoziali e dei punti chiave che riguardano sia le aree di una quasi raggiunta convergenza che le idee e le proposte delle parti sulle quali l’accordo non è stato ancora raggiunto e per individuare eventuali lacune da colmare nei documenti proposti che potrebbero non permettere di raggiungere un accordo sul post-kyoto ambizioso ed efficace a Copenhagen.

«E’ un buon momento per giungere ad un accordo – ha detto il segretario dell’Unfccc Yvo de Boer - Nella mia mente non c’è alcun dubbio che la conferenza sul clima di Copenaghen a dicembre porterà a questo risultato. L’attuale crisi finanziaria ha rafforzato il bisogno di una risposta mondiale ai problemi mondiali». Il meeting include la sesta sessione dell’Ad hoc working group on Long-term cooperative action under the convention (Awg-Lca 6), l’ottava sessione dell’Ad hoc working group on further commitments for Annex I Parties del Protocollo di Kyoto (Awf-Kp), e la trentesima sessione dell’UnFccc Convention subsidiary bodies Sbsta e Sbi (see below).

Secondo Zammit Cutajar, che presiede l’Awg-Lca «I testi negoziali servono da punto di partenza per i colloqui tra i Paesi». L’Awg-Lca è stato costituito a Bali nel 2007 con il mandato di ottenere precisi risultati per un accordo entro la fine del 2009 e l’attuale progetto di testo negoziale riguarda i problemi per una cooperazione a lungo termine tra le Parti, il potenziamento e il finanziamento delle azioni di adattamento e mitigazione, della tecnologia e dello sviluppo di capacità per affrontare il cambiamento climatico.
Per Yvo de Boer le 53 pagine del report dell’Awg-Lca rappresentano una grossa novità nel lento negoziato avviato a Bali: «Questo documento segna un punto importante sulla nostra strada. E’ la prima volta che un vero e proprio testo negoziale sarà sul tavolo e può servire come base ai governi per giungere ad un accordo condiviso a Copenhagen».

L´Awf-Kp si concentra sulle modifiche degli impegni di riduzione delle emissioni di 37 paesi industrializzati per la fase del post-Kyoto che inizierà dopo il 2012, ha iniziato i suoi lavori a Montreal nel 2005 e dovrebbe concluderli prima di Copenhagen. L’ Awf-Kp discute anche delle modalità per migliorare l’emissions trading e di come assicurare la copertura economica assicurare degli emissions credits e dei “project-based mechanisms” del Protocollo di Kyoto e del cambio di destinazione d’uso dei terreni e della silvicoltura. La Fao ha chiesto ai negoziatori di non dimenticarsi dei pescatori, dell’acquacoltura, visto che il settore della pesca e le comunità costiere saranno i più colpiti dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.

Il Sbsta è l’interfaccia tra il processo politico dell’Unfccc e la comunità scientifica. Si tratta di un gruppo di lavoro del Nairobi work programme su impatti, vulnerabilità ed adattamento al cambiamento climatico. Gli altri temi presi in considerazione sono: sviluppo e trasferimento di tecnologie, riduzione delle emissioni provocate dalla deforestazione nei Paesi in via di sviluppo e le questioni metodologiche del Protocollo di Kyoto per trovare un accordo sulle modalità di calcolo delle tonnellate equivalenti di CO2 rispetto alle emissioni di gas serra.

Lo Sbi è un organo sussidiario per l’attuazione sia della Convenzione quadro dell’Onu sui cambiamenti climatici che del Protocollo di Kyoto. Come la Sbsta, lo Sbi non si occupa solo dei problemi del post-Kyoto, ma anche dell’attuazione degli accordi già sottoscritti prima del 2012. A Bonn discute di sviluppo e trasferimento di tecnologie e del potenziamento delle capacità dei Paesi in via di sviluppo per far fronte al global warming.

Per il segretario dell’Unfccc «Durante questi colloqui avremo un elenco completo di quasi tutte le nazioni industrializzate che si impegnano a ridurre le emissioni dopo il 2012, perciò i governi ora possono vedere in modo più chiaro, e fare il paragone con gli altri e su questa base possono realizzare obiettivi più ambiziosi. Nel frattempo gli Usa si sono impegnati per un accordo a Copenaghen e per un futuro ad energia pulita. I Paesi industrializzati stanno dando finanziamenti alla Nazioni in via di sviluppo per le loro strategie sul cambiamento climatico che sono già in atto. Il Major Economies Forum grandi economie Forum è iniziato con l’impegno a contribuire positivamente ad un accordo a Copenaghen e, in risposta alla
crisi finanziaria, sono stati avviati pacchetti nazionali di stimolo che includono obiettivi economici verdi». De Boer non può però nascondersi che a 187 giorni da Copenaghen il cammino da fare è ancora molto e che qualche paese non si è nemmeno alzato per prendere il via lungo la rod map di Bali.

Nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli appelli del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che ha esortato i governi a trovare un accordo ed ha messo in guardia sui costi dell’inazione che sarebbero molto più alti di quelli di un’azione decisiva. «Viviamo in un mondo interconnesso – ha detto Ban durante un incontro con imprenditori sul global warming - Un accordo a Copenhagen sarà un potente vote de fiducia verso il multilateralismo. Al contrario, un fallimento sarebbe una cattiva notizia per tutto il mondo».

La strada verso Copenhagen è ancora ricca di incontri ad alto livello. Dopo Climate talks in corso a Bonn l’Unfcc prevede altri 4 meeting Unfccc per giungere ad un accordo condiviso: dal 10 al 14 agosto Intersessional informal consultations (Bonn Climate Change Talks); dal 26 settembre al 9 ottobre nona sessione dell’Awg-Kp e settima sessione dell’Awg-Lca (Bangkok Climate Change Talks) Awg-Kp e Awg-Lca si riuniranno per proporre i loro documenti definitive dal 2 al 6 novembre in un luogo ancora da definire; dal 7 al 18 dicembre si terrà finalmente a Copenhagen la tanto attesa Cop 15 e la Cmp 5, la Change Conference dell’Unfccc che segnerà probabilmente una svolta (speriamo positiva) per gli impegni internazionali rispetto al cambiamento climatico provocato dalle attività antropiche.

Leggi
il pdf della bozza di accordo (inglese)

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