c LE SFIDE AMBIENTALI PER SALVAGUARDARE IL PIANETA AUMENTANO... - 23/07/2009 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 23/07/2009]
[Categorie: Politica ]
[Fonte: ONU]
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LE SFIDE AMBIENTALI PER SALVAGUARDARE IL PIANETA AUMENTANO...

A quasi quattro mesi dall’inizio della conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Copenhagen, si rendono necessari sforzi maggiori per fare in modo che i paesi siano “D’accordo sull’Accordo”, vale a dire che siglino un patto per la diminuzione delle emissioni dei gas serra, ha affermato Janos Pasztor, Direttore del Climate Support Team del Segretario Generale delle Nazioni Unite.

I paesi che hanno partecipato al meeting del Forum delle Maggiori Economie (MEF) hanno fatto dei passi avanti in tema di cambiamento climatico, “ma hanno anche evidenziato le aree su cui bisogna concentrarsi per poter raggiungere un accordo a Copenhagen”, ha riferito Pasztor alla stampa a New York.

I leader delle nazioni industrializzate che hanno partecipato al summit del MEF a L’Aquila hanno riconosciuto che bisogna evitare che la temperatura media della terra aumenti di più di 2 gradi centigradi; è questo un “obiettivo criticamente importante”, mai sostenuto prima da queste nazioni in modo esplicito, ha affermato Pasztor.

È stato inoltre deciso di dare il via ad una partnership globale per la promozione di tecnologie a basse emissioni di CO2 e di raddoppiare entro il 2015 gli investimenti pubblici per la ricerca sulle nuove tecnologie.

Inoltre, i leader hanno concordato l’aumento delle risorse finanziarie da impiegare per la riduzione delle emissioni e per gli adattamenti, sebbene non abbiano specificato alcuna somma, hanno stabilito di istituire un fondo ‘verde’, ha osservato Pasztor.

Il Segretario Generale Ban Ki-moon ha tuttavia fatto presente che la riduzione delle emissioni dei gas serra proposti dai leader del G8 “per quanto apprezzabili, non sono sufficienti”. Sottolineando che “è finita l’epoca dei ritardi e delle mezze misure”, Ban Ki-moon ha fatto presente che “è necessaria la leadership personale di ogni Capo di Stato e di Governo per cogliere questa opportunità di proteggere il nostro pianeta e i suoi abitanti da una delle minacce più gravi che l'umanità abbia mai affrontato”.

I leader dei paesi del G8 hanno di comune accordo fissato l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni entro il 2050, ma Ban ha affermato che questo target non è credibile senza “degli obiettivi a medio termine concreti e dei criteri uniformi di base”.

“Per raggiungere tale obiettivo, i paesi industrializzati devono dare il buon esempio impegnandosi in maniera risoluta per la diminuzione delle emissioni del 25-40% entro il 2020 rispetto ai livelli stabiliti nel 1990 dal Foro Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (IPCC). Noto con dispiacere che, fino ad ora, gli obiettivi a medio-termine, annunciati durante il forum MEF dai paesi industrializzati, non rientrano in questo range”.

Per appoggiare i paesi impegnati a raggiungere un accordo che raccolga l’eredità del Protocollo di Kyoto, il Segretario Generale ha convocato per il 22 settembre a New York un summit, il più grande vertice in tema di cambiamento climatico di quest’anno.

L'auspicio è che questo incontro favorisca un sentimento di fiducia reciproca tra i leader mondiali, ha concluso Pasztor, aggiungendo che “non saremo in grado di impegnarci a contrastare il cambiamento climatico senza questa fiducia”.

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