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[Data: 04/04/2007] [Categorie: Pace ] [Fonte: Econews] |
[Autore: Redazione Econews] |
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Meglio Lasciare Sfogo di Gino Strada: "Se non liberano Ramatullah non ha più senso rimanere in Afghanistan. Karzai rispetti gli accordi" "O rimettono in libertà Anefi Ramatullah oppure è inutile continuare a restare in Afghanistan. Ramatullah, che considero un desaparecido, ha agito su incarico del governo italiano in accordo con il presidente afghano Karzai. Ancora continuano a tenerlo prigioniero".
Dichiarazioni forti e dure quelle di Gino Strada, leader di Emergency, che rinnova la richiesta per la liberazione del responsabile dell’ospedale di Lashkargah. Parole pronunciate da Strada dopo il colloquio con i pm romani che indagano sul rapimento del giornalista di Repubblica Daniele Mastrogiacomo.
Strada ha ribadito che l'incarico di fare da mediazione è stato dato a Emergency dal premier Romano Prodi, dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema, dall'unità di crisi della Farnesina, da Repubblica.
L'incarico è stato accettato e subito Emergency, ha spiegato Strada, si è messa in moto affidando a Ramatullah il compito di intervenire per cercare contatti con i sequestratori.
Il responsabile di Emergency ha poi aggiunto: "Non si può mettere in prigione il mediatore. Karzai ha tradito un accordo che era stato concordato con il governo italiano. Non sappiamo quello che è successo. Abbiamo lavorato per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. L'interprete del giornalista, Adjmal, che credevamo libero è rimasto nelle mani dei rapitori. Ramatullah è stato invece portato negli uffici dei servizi segreti afghani. Non ha potuto vedere nessuno, nemmeno un avvocato, spero che presto venga liberato".
Sulle ragioni che hanno determinato l'arresto di Ramatullah, Strada non sa dare una spiegazione. "Forse potremo saperne di più quando sarà liberato. Senza di lui - osserva - ora si lavora male e se questa situazione dovesse perdurare non potremo continuare a restare in Afghanistan". Redazione 4 aprile 2007 |
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