c Le piante non sono frigoriferi - 13/04/2007 (Rassegna Stampa - Ass. Progetto Gaia)
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[Data: 13/04/2007]
[Categorie: Ecologia ]
[Fonte: Galileo, giornale di scienza e problemi globali]
[Autore: Redazione]
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Le piante non sono frigoriferi
11 aprile 2007
La vegetazione non è la panacea per il surriscaldamento del pianeta. Perché l'effetto refrigerante varia con la latitudine

 Non chiediamo alle piante di salvarci dal riscaldamento del pianeta. Non ne sono capaci, anzi in alcuni casi proprio a loro va attribuita la responsabilità di un innalzamento della temperatura. Catturare l'anidride carbonica  dall'aria non basta per raffreddare l'atmosfera: altri effetti climatici prodotti dagli alberi possono cancellare i benefici di quella utile proprietà. Tanto che se tutte le foreste del pianeta venissero rase al suolo la temperatura media annuale, a partire dal 2100 sarebbe ridotta di 0,5 gradi Fahreneit.

Letta in questi termini, la ricerca dell'Università californiana di Stanford pubblicata su Proceedings of the National Acadaemy of Sciences e basata su un modello virtuale tridimensionale, sembrerebbe fornire un valido alibi alle massicce deforestazioni tanto deprecate dagli ecologisti. Ma le cose non stanno esattamente così, e soprattutto non ovunque. Gli effetti controproducenti delle piante si riscontrano in modo più evidente nelle zone boreali, mentre non interesserebbero affatto i tropici, dove l'azione della rigogliosa vegetazione resta invece utile. Insomma piantare un albero in Canada o in Russia non conviene quanto alle Canarie. A cosa si deve questa differenza?

L'influenza degli alberi sul clima avviene principalmente attraverso tre meccanismi, due di raffreddamento, uno di riscaldamento. Le temperature si abbassano grazie all'assorbimento della CO2 e all'evapo-traspirazione (il meccanismo che dall'evaporazione dell'acqua genera le nuvole), mentre si alzano grazie alla proprietà delle foglie di catturare la luce solare. Solo il primo di questi meccanismi rimane invariato con  la latitudine, mentre le altre due funzioni possono dare anche effetti opposti passando da un luogo all'altro del pianeta.

Se il terreno umido dei tropici consente alle piante di generare nuvole che mitigano il calore dei raggi solari, una foresta su un campo innevato invece non riesce ad annuvolare il cielo e bilanciare così l'alto assorbimento di luce. In questo caso per esempio un'immediata deforestazione comporterebbe un effetto refrigerante di 0, 8 gradi in meno nel 2100. Neutro invece l'impatto della vegetazione nelle zone a clima temperato.

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