Riapre la caccia, allarme dell'Enpa
Oggi si è aperta ufficialmente la stagione venatoria. Nell’occasione, l’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) reitera il suo «allarme per
l’emendamento Pini (Ln)», sottolineando come «tra trabocchetti per favorire la ’caccia no limits’, deroghe alla normativa nazionale e comunitaria,
abbattimenti selettivi, saranno centinaia di milioni gli animali uccisi dalle doppiette.
«Dopo le pre-aperture della stagione venatoria, che hanno già mietuto numerose vittime e creato gravissimi incidenti, in uno dei quali è rimasto
coinvolto perfino un bambino - scrive l’Enpa in un comunicato - domenica 20 settembre riapre ufficialmente la stagione venatoria. Fino al 31
gennaio prossimo le campagne e i boschi della Penisola saranno dunque frequentati dalle doppiette, pronte a sparare a qualsiasi cosa si muova e
creare una situazione di grave pericolo per tutti quegli gli escursionisti che vogliano godersi gli ultimi scampoli d’estate«.
«Sebbene ridotto ai minimi termini - si sottolinea nel comunicato - il mondo venatorio può contare sul sostegno dei produttori di armi, dei
ristoratori e di chiunque altro pratichi attività collegate a quello che taluni ancora definiscono uno ’sport’, nonchè sull’appoggio di alcuni esponenti
politici che, per compiacere la propria base elettorale, tentano in ogni modo di far passare ulteriori concessioni a vantaggio della lobby venatoria
estremista«.
«È il caso, ad esempio, del Ddl Orsi per "caccia selvaggiA" che, tra le tante pessime novità, allunga la durata della stagione venatoria, aumenta i
luoghi aperti agli spari e incrementa le specie cacciabili. Al momento il progetto Orsi si è arenato; non altrettanto può dirsi dell’emendamento Pini
(Lega Nord) che, per ben due volte nel giro di pochi mesi, ha tentato di abolire i vincoli temporali al calendario venatorio».
L’Enpa ricorda come »il primo blitz - in occasione della Legge Comunitaria 2008 - è fallito per l’opposizione del Parlamento; il secondo, invece, è
tuttora in atto. A distanza di soli cinque mesi dalla precedente bocciatura, dunque, Pini ha ripresentato lo stesso emendamento alla legge
Comunitaria 2009. Se approvata, la norma creerebbe gravissime conseguenze per la fauna selvatica e la sicurezza dei cittadini, ed esporrebbe il
nostro Paese a nuove procedure d’infrazione dell’Unione Europea che si andrebbero così a sommare a quella già aperte a suo tempo. A rimetterci
sarebbero tutti gli italiani che si troverebbero a pagare di tasca propria l’inutile vezzo di una categoria sempre più marginale».
|