Clima, penultimo round a Bangkok - De Boer: «Tempo quasi scaduto»
In Thailandia, fino al 9 ottobre, l'ultimo giro importante di negoziati prima della conferenza di dicembre a Copenaghen. Il monito del segretario Onu per il clima e nodi da sciogliere per giungere a un accordo post Kyoto
I delegati alla conferenza sul clima iniziata ieri a Bangkok, in Thailandia, sono chiamati ad accelerare un "penosamente lento" procedere dei negoziati per combattere il riscaldamento globale. I colloqui di Bangkok, che continueranno fino al 9 ottobre, sono l'ultimo giro importante di negoziati prima della conferenza sul clima di dicembre a Copenaghen, che le Nazioni Unite hanno posto come termine ultimo per il raggiungimento di un largo accordo su un patto che allarghi e sostituisca il Protocollo di Kyoto. "Il tempo non è che stringa. Il tempo praticamente è scaduto", così Yvo de Boer, a capo della segreteria Onu sui cambiamenti climatici, ha parlato ai delegati di circa 180 paesi.
"Ma in due settimane possono essere ancora fatti grandi progressi verso gli obiettivi che i leader mondiali si sono posti per i negoziati destinati a farci uscire dall'impasse e cooperare verso progressi concreti". I delegati ai colloqui sono alle prese con il tentativo di completare la bozza di un testo per un patto che rimpiazzi Kyoto, un testo che attualmente è pino di spazi bianchi, alternative e opzioni da definire. Le difficoltà nei colloqui sotto direzione Onu, e su cui ci si è impantanati in passato, sono quelle dello stabilire di quanto tagliare le emissioni dei gas serra dei paesi ricchi per il 2020, come finanziare le nazioni più povere per rispondere al riscaldamento globale, tagliando anche loro emissioni e il modo migliore per far loro avere i fondi destinati a questo scopo e come spenderli.
"Abbiamo parlato per il tempo che serviva, ora il mondo aspetta azioni", ha detto ai delegati Connie Hedegaard, ministro danese per il clima e l'energia. Le Nazioni Unite, molti paesi in via di sviluppo e gruppi ecologisti, hanno espresso frustrazione per la mancanza di progressi significativi nella serie di colloqui di avvicinamento a Copenaghen. De Boer, ha sottolineato i progressi fatti nel summit sul clima della scorsa settimana a New York, ma ha anche detto che un accordo a Copenaghen deve avere alcuni elementi essenziali, tra cui passi avanti negli aiuti ai paesi più vulnerabili, obiettivi più duri per quelli ricchi, e raccolta di fondi per aiutare i paesi poveri a tagliare le proprie emissioni.
La Hedegaard ha detto che qualcosa comincia a emergere dal puzzle del testo sul clima, me sono necessari progressi più rapidi per arrivare a un testo con chiare scelte politiche. Artur Runge-Metzger, a capo della delegazione europea, ha previsto che le cifre finali dell'accordo verranno con ogni probabilità decise solo "l'ultima notte dei colloqui di Copenaghen".
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