Dimas: «La futura politica ambientale dell'Ue deve indicare la via da seguire per la società nel suo complesso»
BRUXELLES. Intervenendo alla conferenza di alto livello "Putting people and planet first: EU leadership for a social and green strategy post 2010" organizzata presso il Comitato economico e sociale europeo dalla Spring alliance, il Commissario all'ambiente dell'Ue Stavros Dimas ha detto che la società civile sta sviluppando nuove idee che possono aiutare i politici ad andare oltre, ad avere una nuova visione che si traduca in nuove politiche.
Dimas si è soffermato sui capitoli ambientali del manifesto di intenti proposto da Spring Alliance: «Vale la pena notare che il modo in cui le questioni ambientali sono considerate è molto diverso rispetto a cinque anni fa. Quando ho assunto la carica di commissario per l'ambiente, ci venivano date lezioni dagli "skeptical environmentalists". Ci fu il reale timore che una diversa regolamentazione avrebbe potuto portare alla riduzione delle norme ambientali. La protezione dell'ambiente era visto da molti come un ostacolo alla prosperità dell'Europa. Questi argomenti erano semplicemente sbagliati. Un ambiente salute è il fondamento del nostro benessere e della qualità della nostra vita e, nel corso degli ultimi cinque anni, c'è stato uno spostamento di 180 del pensiero. I ministri dell'industria hanno capito le potenzialità della "crescita verde". I giganti del business stanno basando le loro strategie aziendali sulla "eco-imagination". Le parti sociali stanno lavorandi insieme per creare lavori "green-collar" di alta qualità. La recente crisi finanziaria ha evidenziato la necessità di un nuovo modello economico. Ed è chiaro che questo nuovo modello dovrebbe affrontare anche altri pressanti sfide globali: il cambiamento climatico, le risorse sempre più scarse, il proseguimento della povertà globale, la contunua disuguaglianza».
Per Dimas è urgente che l'Europa lavori ad una «low-input, low-carbon economy» ed ha evidenziato tutti i vantaggi economici di questa scelta che si sommano ai benefici evidenti per l'ambiente: «In primo luogo, l'Europa può svolgere un ruolo guida nei mercati in rapida crescita delle tecnologie servizi e prodotti ambientali. In secondo luogo, un'economia efficiente in risorse potrà meglio competere in un mondo con prezzi delle risorse sempre più elevati. In terzo luogo, si ridurrebbero i costi dell'Ue per il nostro consumo energetico. In quarto luogo, vedremo aumentare la sicurezza del nostro approvvigionamento energetico.
Il passaggio a un'economia a bassi input ed a basso consumo di carbonio sarà ad un certo punto inevitabile. Le economie di successo saranno quelle che lo capiranno per prime, e in grado si adattarsi alla nuova realtà più rapidamente. E 'quindi giusto che la progettazione di una nuova economia sia riconosciuto come il primo punto del manifesto».
Dimas è convinto che il successo della strategia di Lisbona per la crescita e l'occupazione ci sarà solo scegliendo un'economia eco-efficiente: «Il quadro della attuale strategia di Lisbona può non essere perfetto, ma ha contribuito a guidare le riforme strutturali, l'innovazione, la produttività e migliorare l'efficienza. Le basi gettate dalla strategia di Lisbona dovrebbero essere sviluppato per creare un'economia eco-efficiente. Non abbiamo bisogno di reinventare la meccanica del processo. Ma abbiamo bisogno di ridefinire la nostra visione su dove stiamo andando e perché. Anche l'enfasi posta nel Manifesto su una migliore regolamentazione è benvenuta e lungimirante. Ci siamo allontanati dai giorni in cui la "better regulation" veniva usata come nome in codice per la deregulation.
Agricoltura, pesca, trasporti e politiche commerciali hanno tutti un impatto importante sulla qualità del nostro ambiente e della nostra società. Dobbiamo puntare a utilizzare gli strumenti di una migliore regolamentazione per assicurarsi che tali impatti siano pienamente presi in considerazione durante la progettazione di proposte legislative. Un ulteriore vantaggio è che una normativa meglio definita non solo ha costi inferiori, ma sarà anche più facile da implementare e da far rispettare».
Il commissario all'ambiente rivendica i successi ambientali del "governo" Ue di Barroso: «Il pacchetto clima-energia è stato una delle conquiste più importanti della attuale commissione, e sarà certamente in testa all'ordine del giorno della prossima commissione. Non vedo l'ora che ci sia un accordo internazionale a Copenaghen, che permetterà all'Europa di confermare il suo obiettivo di una riduzione del 30% entro il 2020. Questo è ciò che la scienza ci dice sia necessario e nell'ambito di un tale nuovo scenario saranno necessarie misure europee per ottenere i necessari tagli delle emissioni. Il manifesto delinea una serie di opzioni molto interessanti. Altrettanto importante è il che il manifesto sottolinei che l'efficienza delle risorse non è semplicemente una questione di efficienza energetica. Abbiamo bisogno di avere lo stesso livello di ambizione che abbiamo avuto con i gas serra quando si tratta delle nostre politiche in materia di acque, suoli e delle altre risorse naturali. La natura è probabilmente la risorsa più preziosa che abbiamo ed è un dato che troppo spesso diamo per scontato. La perdita di biodiversità è un problema di importanza globale. Si tratta di un problema di grande impatto sociale, in particolare per i poveri che dipendono dagli ecosistemi per la propria sussistenza. Il manifesto è del tutto corretto quando giunge alla conclusione che abbiamo bisogno di un piano di salvataggio della biodiversità. Non vedo l'ora che arrivi il 2010, l'anno internazionale della biodiversità, sarà l'anno in cui la natura verrà messa in cima all'agenda politica europea».
Dimas ha concluso guardando al futuro delle politiche ambientali europee: «In passato, le nostre politiche hanno avuto la tendenza a concentrarsi sulla risoluzione dei problemi particolari, quali le conseguenze ambientali di un determinato inquinante. La nostra politica futura deve una visione più ampia e più ambiziosa. Deve indicare la via da seguire per la società nel suo complesso. Ha bisogno di una "framing vision" come la crescita verde, che possa spingere in avanti l'intero programma politico».
Il manifesto della Spring Alliance si può leggere in francese su:
http://www.springalliance.eu/images/sa_manfr.pdf
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