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[Data: 01/10/2009] [Categorie: Animali ] [Fonte: enpa] |
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Caccia, vittoria delle associazioni animaliste: dal TAR un nuovo stop per il decreto dell'assessorato regionale all'agricoltura Il Presidente della I sezione del TAR di Palermo, con decreto urgente n. 922 del 30 settembre scorso, ha accolto la richiesta di sospensione sui ricorsi presentati dalle Associazioni ambientaliste ed animaliste Enpa, Lav, Legambiente, Man (Associazione Mediterranea Natura) e WwF contro il decreto del 31 agosto 2009 dell’Assessore regionale all’Agricoltura e Foreste, on. Michele Cimino, che disciplinava la caccia nelle aree interessate dalle rotte migratorie degli uccelli e nelle “Zone di Protezione Speciale” individuate dall’Unione Europea in Sicilia. Il decreto assessoriale era stato emanato - a pochi giorni dall’apertura della stagione venatoria e avrebbe dovuto dare esecuzione alle precedenti decisioni dello stesso TAR che, con le ordinanze n. 730/09, 731/09, 732/09 relative ai ricorsi delle medesime Associazioni ambientaliste, aveva censurato il Calendario Venatorio regionale imponendo all’Assessore di proibire l’attività venatoria nelle “rotte migratorie”: aree dove si concentra il “passo” degli uccelli migratori. Questo avrebbe determinato il divieto di caccia, per esempio, in tutte le Isole minori siciliane, in parte delle zone umide ed in tutta la fascia costiera della regione per almeno mezzo chilometro dalla battigia. Al contrario il decreto dell’Assessore Cimino, invece di dare corretta esecuzione alla decisione della Magistratura amministrativa, la eludeva palesemente stabilendo che quelle rotte migratorie coincidono con aree già interdette alla caccia (riserve, demani forestali, fondi agricoli recintati). Insomma un decreto che di fatto non mutava nulla ed anzi continuava a consentire alle doppiette di sparare nelle aree attraversate dall’avifauna migratoria. Così adesso, a seguito di nuova impugnazione da parte di ENPA, LAV, LEGAMBIENTE, MAN e WWF, il TAR ha sospeso l’efficacia del decreto dell’Assessore all’Agricoltura in attesa dell’udienza del prossimo 13 ottobre. Le dirette conseguenze dello “stop” del TAR sono:
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