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[Data: 06/10/2009] [Categorie: Politica ] [Fonte: Unimondo] |
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Italia: Piazza del Popolo gremita per difendere la libertà di informazione "E' diabolico dire che una manifestazione per difendere la libertà di stampa è una farsa. Chi lo afferma è in malafede e lo sa. La legittimazione del voto popolare non autorizza nessuno a colonizzare lo Stato e a spalmare il Paese di un pensiero unico senza diritto di replica. La stampa non è lo zerbino del potere". Lo ha affermato il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, nel suo messaggio inviato alla manifestazione "Informazione: No al guinzaglio" promossa dalla Federazione Nazionale Stampa Italiana (FNSI) per difendere il "diritto di sapere e il dovere di informare" che si è tenuta ieri a Roma in una piazza del Popolo gremita di manifestanti. "Una libera informazione è presupposto per una società libera. Il cittadino meno informato, scorrettamente informato, è meno libero" - aveva sottolineato in precedenza Valerio Onida, presidente emerito della Corte Costituzionale. "Molti giornali rappresentano oggi gruppi di potere, e quindi scambio di favori, mentre la stampa deve stare fuori dai giochi di potere - ha aggiunto Onida. Oggi il duopolio (politica economia) che controlla i grandi gruppi editoriali è aggravato dall'anomalia di Berlusconi e lo stato complessivo dell'informazione è sofferente e fragile. Dobbiamo rassegnarci? No, perchè anche la nostra società dispone di risorse, come dimostrato oggi e la consapevolezza ci può ancora salvare" - ha concluso Onida. In un ampio intervento lo scrittore Roberto Saviano, visibilmente emozionato ha affermato che "Quello che sta accadendo in questi giorni dimostra che verità e potere non coincidono mai". "Quello che è accaduto a Messina è il frutto, non della natura, ma del cemento. Se chi permette a chi scrive di farlo secondo coscienza e senza pressioni, tragedie come questa potrebbero essere evitate" - ha aggiunto lo scrittore. Sono state numerosissime le personalità e le associazioni della società civile che hanno aderito alla manifestazione tra cui Acli, Arci, Articolo21, Cgil, Cnca, Cini, Legambiente, Liberainformazione, PeaceLink e Tavola della pace. La Federazione stampa missionaria italiana - Fesmi ha diffuso una nota in cui ha detto di essere “seriamente preoccupata” dalla situazione dell’informazione in Italia: “Da tempo – scrive la Fesmi – ci battiamo per una informazione libera, più attenta al Sud del mondo, capace di farsi carico dei problemi veri… Per queste ragioni abbiamo promosso mesi fa diverse iniziative per chiedere all’informazione tv (e in particolare alla Rai) un salto di qualità; per le medesime ragioni aderiamo alla manifestazione di Roma, nella speranza che le varie componenti del paese si facciano carico, ciascuna per la sua parte di responsabilità, dell’impegno per un’informazione senza guinzagli, seria, credibile”. In un comunicato diffuso in mattinata la Tavola della pace ha sottolineato che "la manifestazione di oggi a Roma deve spingere i responsabili della politica e delle istituzioni ad intervenire efficacemente in difesa della Costituzione, della legalità e dei nostri fondamentali diritti. Ma deve segnare anche, in ciascuno di noi, un cambio di mentalità e una nuova assunzione di responsabilità". "Il problema - continua la Tavola - non è solo difendere i giornalisti e i giornali sotto attacco per non aver accettato il guinzaglio, ma difendere il nostro diritto di parlare e di essere ascoltati, di operare e di non essere oscurati, di informare e di essere informati". "La manifestazione non è per qualcuno. E’ per tutti noi. E anche per gli altri" - ribadisce Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace. "Ci sono persone, popoli, problemi, tragedie umane, guerre, conflitti, ma anche storie positive, idee, valori, progetti e proposte che non passano attraverso un mondo mediatico che li oscura e li cestina sistematicamente. Per tutte le vittime di questa guerra che vogliamo ricordare e onorare, italiane e afgane. Per tutte le vittime di tutte le guerre che si continuano a combattere nel mondo nel cinismo e nell’indifferenza generale. E per tutti gli invisibili. Per tutte quelle persone, popoli, problemi, tragedie umane, guerre, conflitti, ma anche storie positive, idee, valori, progetti e proposte che vengono sistematicamente oscurati e cestinati dai nostri media. Pace e informazione sono due beni fondamentali in pericolo. Pace e informazione sono due dei temi più importanti di cui ci dobbiamo occupare per l’avvenire. Se vogliamo averne uno" - conclude Lotti. La Tavola della pace attraverso la manifestazione ha chiesto "ancora una volta alla Rai, servizio pubblico, e a tutto il mondo dell’informazione di dare voce alla pace e ai diritti umani. Durante la manifestazione continuerà anche la raccolta di firme per sollecitare la Rai a svolgere sino in fondo i suoi doveri di servizio pubblico e a dare voce alla pace e ai diritti umani". Anche le Acli con una nota diffusa ieri dal presidente Andrea Olivero evidenziano che con la propria partecipazione intendono "testimoniare la nostra preoccupazione dinanzi al clima pesante di condizionamento e di intimidazione cui abbiamo assistito in questi mesi e ancora negli ultimi giorni. Sono accaduti fatti gravi, inusuali e inaccettabili per un Paese democratico occidentale". Il presidente Olivero denuncia infine che "E' fallito il tentativo di avere nel nostro Paese un sistema di informazione equilibrato e plurale. Mancano editori puri nella stampa e nella televisione. Ci troviamo invece di fronte a una concentrazione editoriale che non garantisce la possibilità di una libera e corretta informazione per tutti i cittadini. Questo sicuramente è dovuto al coinvolgimento della politica, ma anche allo strapotere di alcuni gruppi finanziari che hanno raggiunto livelli quasi monopolistici". [GB] |
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