Torniamo a tutelare le fibre naturali
Il 2009 è stato dichiarato dalle Nazioni Unite l’anno mondiale delle fibre naturali. Perché celebrare le fibre naturali? Perché per migliaia di anni la produzione tessile ha fatto ricorso esclusivamente alle fibre naturali, fino a quando non hanno fatto la loro comparsa sul mercato le fibre chimiche, come il nylon e il poliestere. Le fibre chimiche, prodotte su scala industriale, in tempi brevi e con costi irrisori, si adattano bene alle nuove esigenze dell'industria tessile e per questo hanno lentamente rimpiazzato le fibre naturali.
Non si tratta, però, di un passaggio indolore, questa trasformazione del mercato porta con sé conseguenze significative, sia sociali che ambientali. Dietro alla produzione di fibre naturali ci sono comunità di allevatori e di contadini che quelle fibre le allevano o le coltivano: il declino delle fibre naturali ha messo in crisi economie e tradizioni locali. Se fino a cinquanta anni fa la lana costituiva un'importante risorsa economica per chi la produceva, oggi il suo prezzo di vendita si è abbassato a dismisura, rendendo la tosa una pratica economicamente insostenibile. I piccoli allevatori devono smaltire la lana – che la legge considera “rifiuto speciale” – pagando costi elevati, oppure in alcuni casi se ne disfano bruciandola o sotterrandola, inquinando l'ambiente e mandando contemporaneamente in fumo un immenso bagaglio di conoscenze e di saperi.
Proprio per preservare questi saperi e tutto ciò che vi ruota intorno, l'agenzia biellese Lane d'Italia ha avviato un progetto di valorizzazione dei filati locali: compra la lana delle razze autoctone locali (sambucane, alpagote, sarde, sopravvissane) a prezzi equi dai produttori e la usa per tessere prodotti di altissima qualità da vendere sul mercato, consentendo ai saperi di allevatori e artigiani di rientrare in gioco e diventare parte integrante del progetto, di rivitalizzarsi e di essere tramandati alle generazioni seguenti.
La biodiversità e le tradizioni locali si tutelano anche quando si compra un maglione o una coperta, proprio come quando ci si siede a tavola. L’etichetta resta la fonte d’informazione più importante per assicurarci che anche i capi che indossiamo siano sempre “belli” puliti e giusti.
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